“La condizione degli adolescenti e dei bambini oggi si è aggravata fra degrado sociale e povertà crescenti, per questo siamo dell’idea che serve focalizzarsi più sul concetto di povertà educativa perché sono fondamentali le opportunità di crescita educativa, fisica, socio-emozionale dei nostri ragazzi, che spesso oggi gli vengono negate così come vere opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”.
Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia. “Qualche giorno fa a Palermo un ragazzo di appena 13 anni si è tolto la vita perché non compreso, un fallimento complessivo di un sistema di cui tutti facciamo parte che spesso punta il dito senza dare risposte. In queste ultime settimane molti bambini innocenti sono vittime della guerra senza averne alcuna colpa, solo due esempi molto diversi tra loro ma al contempo significativi che rappresentano la punta dell’iceberg di una serie di questioni che ci dicono quale cammino ancora si deve percorrere, per dare concreta attuazione a quelli che devono essere i diritti dei bambini e degli adolescenti sanciti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. La Piana aggiunge, “nel nostro Paese e ancora di più nelle nostre realtà, la condizione dei giovani si è notevolmente aggravata: da un lato l’effetto delle misure di isolamento attuate durante la pandemia, che hanno penalizzato specialmente i bambini e gli adolescenti provenienti da contesti familiari più problematici e che oggi incidono profondamente anche su aspetti sociali e personali dei ragazzi stessi ; dall’altro la crescente povertà assoluta e relativa che incide fortemente sulla qualità di vita delle famiglie anche alla luce del fatto che man mano sono state erose risorse economiche agli enti locali, che come conseguenza hanno diminuito i servizi offerti e le attività da svolgere a loro favore con conseguenze ovviamente negative sui percorsi di crescita e su quelli di ‘protezione’ dei loro diritti”.
“Non siamo, è evidente, una società a misura di bambino e adolescente, allora bisogna fare qualcosa e farlo subito. La situazione, anche alla luce del crescente disagio che si riscontra, peggiora di giorno in giorno e siamo dell’idea che tutti devono fare la loro parte, istituzioni in testa ma anche il mondo del sociale, così come il sindacato che deve assumersi attraverso la contrattazione, l’onere di portare avanti proposte innovative che, agevolando il sistema famiglia e la conciliazione, portino benefici più complessivi al sistema attraverso forme partecipative”.