Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/11/2023 06:00:00

I partiti verso le elezioni europee con i conti in rosso

Tempo di elezioni e quindi di spese per i partiti che, invece, hanno le casse in rosso.


La famiglia Berlusconi, cioè i figli del Cavaliere, hanno già per tutto il 2023 versato alle casse di Forza Italia la somma di mezzo milione di euro, sono centomila a testa e altre 100 mila vengono dalla donazione del fratello Paolo Berlusconi. La Fascìna versa al partito 900 euro mensili previsti per deputati e senatori. 


La famiglia insomma c’è e sostiene il partito, erano chiare le volontà di Berlusconi a cui i figli intendono dare seguito, le fidejussioni sono interamente a carico di due figli, Marina e Pier Silvio, che coprono così la parte dei debiti restanti.


Non se la passano bene gli altri partiti.
 Matteo Salvini ci prova con un appello pubblico rivolto alla propria classe dirigente: “Raccogliete 30 mila euro a testa”.
Sono i soldi che serviranno per allestire e fare fronte alla campagna elettorale per le prossime europee, in Lega le idee sono state le più svariate: una raccolta fondi l’ha lanciata sui social Claudio Borghi, dove grazie a piccole donazioni ha sfiorato i 200 mila euro. 
La Lega tra i suoi finanziatori ha anche la Vaporart, azienda di sigarette elettroniche, che ha donato 5 mila euro al Carroccio, mentre altri 50 mila euro sono arrivati dalla famiglia Polidori.


Tantissime le donazioni per Fratelli d’Italia, poi ci sono i versamenti dei deputai, 1000 euro al mese a testa, spese che riescono a contenere perché il partito di Giorgia Meloni ha appena 7 dipendenti, mentre in casa Pd i dipendenti sono 119, finiti in cassa integrazione.
Per i dem non ci sono grandi entrate se non quelle legate al 2 per mille, deputati e senatori risultano in regola con i versamenti di 1500 euro al mese al partito.


Il Movimento Cinque Stelle
non può accettare finanziamenti da privati o da aziende, si affidano solo alle donazioni online più i mille euro mensili che versano i parlamentari, da quando il Movimento è diventato un partito ci si affida anche al 2 per mille, a fine anno per loro dovrebbero arrivare 2 milioni di euro.

I parlamentari di Italia Viva versano al partito ogni mese mille euro, poi tutto è affidato al 2 per mille con oltre un milione di euro.
Nelle casse di Azione, il partito di Carlo Calenda, entrano i 2000 euro mensili dei parlamentari eletti tra Camera e Senato oltre mezzo milione di euro dal 2 per mille.
Pochi i finanziatori esterni e gli imprenditori, ed è corsa alle donazioni per affrontare la sfida di Bruxelles.