Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/11/2023 06:00:00

Sicilia, per Schifani c'è anche la "bocciatura" della Corte dei Conti

La Corte Conti ha sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione Siciliana per il 2021, rinviando alla sentenza della Corte Costituzionale.


In verità la Corte dei Conti ha accolto la richiesta della Procura contabile, la questione attiene al disavanzo, sulla quale si dovrà pronunciare pure la Corte Costituzionale.

Per la Corte dei Conti la Regione avrebbe dovuto ripianare il disavanzo nei tre esercizi di bilancio successivi al 2018, mentre l’allora presidente Nello Musumeci spalmò il disavanzo in dieci anni.

L’attuale presidente dell’Isola, Renato Schifani non condivide la decisione assunta dalla Corte: “La sentenza, relativa al rendiconto del 2021, seppur incomprensibile e non condivisibile, è priva di effetti finanziari e infondata sotto il profilo giuridico. La sospensione della parifica, a causa della pendenza di un giudizio di costituzionalità, in ordine all’articolo 7 del decreto legislativo 158 del 2019, appare poco coniugabile con la successiva norma primaria ex articolo 1 comma 841 Legge 147/22, invocata dalla stessa Corte dei conti, per il ripiano pluriennale del disavanzo del rendiconto del 2018. La nuova legge ha, infatti, superato la norma impugnata dalla Corte. Malgrado ciò, la Regione continuerà ad essere impegnata nel percorso già intrapreso, di risanamento della finanza pubblica, tra l’altro oggi ricordato dallo stesso organo di controllo”.

Nessun problema per l’assessore al Bilancio, Marco Falcone: “Il pronunciamento della Corte non produce alcun tipo di ricaduta negativa sui conti della Regione. L'equilibrio economico-finanziario dell'ente rimane solido e tutti gli indicatori più importanti manifestano un chiaro processo di miglioramento. Di ciò la stessa Corte dei Conti, con la quale si mantiene comunque un rapporto di costante interlocuzione, ne dà atto nel pronunciamento odierno”.


L’assessore poi parla di Sicilia economicamente solida: “Siamo una delle Regioni italiane con il minore disavanzo, già nel rendiconto 2021 in netto calo e ad oggi sceso a circa 4 miliardi. Siamo, inoltre, fra le Regioni con il più basso rapporto fra disavanzo e Pil. Il quadro in miglioramento è stato riconosciuto anche dalle società di rating come Fitch, il cui giudizio sulle prospettive di breve periodo è migliorato. Abbiamo allineato i conti, rafforzato la spesa ed efficientato le entrate, questo ci consegna delle prospettive virtuose di sicurezza economico-finanziaria. Siamo fiduciosi - conclude l’assessore regionale - anche sul buon esito del giudizio di costituzionalità sul ripiano pluriennale del disavanzo”.


Di conti non in sicurezza parla, invece, il deputato regionale del Pd Nello Dipasquale: “L'operazione realizzata dal governo Musumeci non si poteva realizzare e le regole intervenute dopo non risolvono il problema. Se la Consulta dovesse confermare l'interpretazione proposta dai giudici contabili sarebbe necessario rinvenire stanziamenti per oltre due miliardi. Il governo affronti il problema con un atteggiamento prudenziale per il bene dei siciliani".