"Conosco i miei limiti ma so anche di non essere circondato da giganti".
L'aforisma è di Giulio Andreotti ed è sovvenuto dopo i giorni di dibattito politico e tecnico che si sono tenuti a in consiglio comunale a Marsala per l'approvazione del piano triennale delle Opere Pubbliche, il Documento Unico di Programmazione e Bilancio di previsione, tutti relativi al triennio 2023-25, più il Programma biennale forniture Beni e Servizi 2023-24.
I documenti sono stati presentati con più di un anno di ritardo, eppure l'assessore Ivan Gerardi, anche se non responsabile della 'dilazione', ha pensato d'ordire uno scherzo ai danni del presidente del Consiglio (fingendo le dimissioni) durante il suo lavoro, contravvenendo all'augurio del primo cittadino quando l'ha nominato, ossia: "A tutta la compagine chiedo di fare rete, di essere squadra per superare ogni criticità".
Nella fattispecie non l'ha fatto, non è stato un titano, lo è stato nelle preferenze 745 nel 2015, 861 nel 2020 che lo hanno condotto a palazzo VII Aprile e finanche a quartiere spagnolo. I voti ricevuti da Oreste Alagna-811-, tre anni orsono lo hanno catapultato in giunta, dimettendosi come da parola data da consigliere comunale, non è stato ripagato ma nella circostanza è stato un colosso della promessa. Gerardi diversamente è stato un ciclope della furbizia politica, non lasciando lo scranno da consigliere. Ebbene non stati un Iperione, Giapeto o Febe: Gandolfo, Galfano, D'Alessandro, Ruggieri, Coppola a farsi fagocitare da Grillo. Ad oggi Ignazio Bilardello non è stato grandioso nel suo operato ma gode della protezione del molosso, FdI. Ovviamente tutti e quattro documenti sono stati approvati, con soli due voti contrari, Di Pietra e Orlando, Coppola e Giacalone astenuti. Probabilmente il sindaco dopo questo successo si sentirà 'mastodonte', ma potrebbe essere la vittoria di Pirro se i quattro dissenzienti degli atti e gli altri otto assenti firmeranno la mozione di sfiducia e anche se non sarà rimosso la disfatta è servita a sancire il suo fallimento e tra poco meno di due anni i candidati a primo cittadino penseranno come il senatore a vita: "Conosco i miei limiti ma so anche di non essere circondato da giganti".
Vittorio Alfieri
Nel dettaglio il bilancio di previsione 2023 e quello pluriennale 2023/2025 sono stati approvati ieri sera dal Consiglio comunale di Marsala, presieduto da Enzo Sturiano. Lo strumento di fondamentale valenza finanziario-gestionale è stato esitato positivamente, con 9 voti favorevoli (Enzo Sturiano, Vito Milazzo, Pietro Cavasino, Leonardo Pugliese, Ivan Gerardi, Gaspare Di Girolamo, Vanessa titone, Pino Ferrantelli e Massimo Fernandez), 2 contrari (Leo Orlando e Gabriele Di Pietra) e 2 astenuti (Piergiorgio Giacalone e Flavio Coppola).
Preliminarmente all’approvazione del Bilancio, dichiarato immediatamente esecutivo con 12 voti favorevoli e uno contrario, l’Assise di Sala delle Lapidi aveva esaminato 10 emendamenti.
Si conclude così un lungo iter che ha tenuto impegnato il Consiglio comunale per diverse sedute. Dopo quella fiume di mercoledì i lavori sono proseguiti nel pomeriggio di ieri e si sono conclusi a tarda sera intorno alle ore 22,00.
Prima del Bilancio di Previsione i rappresentanti di Palazzo VII aprile avevano esitato positivamente il Dup ovvero il Documento Unico di Programmazione con 13 voti favorevoli e un astenuto.
Alla votazione finale del Dup si era giunti dopo l’esame di ben 75 emendamenti.
Il pareggio finanziario complessivo del Bilancio, ammonta fra entrate e uscite a poco più di 210 milioni di euro. Tra le voci di spesa corrente, ammontanti a poco meno di 127 milioni di euro, quella più significativa è quella per i servizi sociali, circa 56 milioni di euro. Per quel che concerne gli investimenti la previsione è di 101 milioni finanziati con fondi diversi.
Le entrate a pareggio derivano da proventi tributari ed extratributari, 73 milioni di euro, e da trasferimenti, 50 milioni.