Il Centro antiviolenza Metamorfosi, di Marsala, è operativo, e ha bisogno di una sede. E' quanto riferisce la presidente Annamaria Bonafede, chiarendo alcuni aspetti di quanto emerso nel corso di una delle ultime sedute del consiglio comunale in cui si è detto che il centro non esiste più. in realtà non è così e la stessa presidente spiega in una nota perchè al momento il centro è senza sede.
Alla luce di quanto emerso dalla seduta del Consiglio Comunale del 30/11/23, in riferimento alla modifica dell’emendamento del Consigliere Cavasino, mi duole precisare e fare chiarezza su alcuni aspetti visto che operiamo nel territorio da oltre 15 anni. Mi fa piacere apprendere che si vogliano accendere i riflettori sulla tematica dei centri antiviolenza e dotarli di una sede adeguata e consona all’ascolto e accompagnamento della donna vittima di violenza, quindi che rispetti gli standard regionali previsti per l’accreditamento. Infatti i centri antiviolenza per poter ricevere dei finanziamenti devono avere una sede che rispecchi dei parametri fissati dalla normativa regionale emanata dall’Assessorato alla Famiglia.
Il nostro centro antiviolenza negli anni non ha mai avuto, purtroppo, la possibilità di poter completare l’iter richiesto dall’assessorato perché tutti gli immobili concessi si sono rivelati solo uno specchietto per le allodole in quanto nè la stanza di Palazzo Grattacielo, né tanto meno Casa Viola, immobile confiscato e assegnato tramite bando pubblico, rispecchiavano i parametri di legge per l’accreditamento. Inoltre detti immobili sono stati riconsegnati all’ente locale su richiesta dello stesso per necessità di allocare altre progettualità (vedasi Centro per la Famiglia – palazzo grattacielo e emergenza Ucraina- immobile Casa Viola).
Premesso ciò l’associazione Metamorfosi ha ritenuto di rifiutare anche la proposta della struttura Cannata visto che l’immobile è destinato ad un finanziamento del PNRR per altri usi e che quindi ancora una volta non rispondente ai criteri per l’accreditamento.
Per poter operare in maniera dignitosa e per avviare veramente un cambiamento c’è bisogno di lavorare insieme, in sinergia, e soprattutto di essere riconosciute in primis dalle nostre istituzioni che purtroppo, mi duole constatare, disconoscono addirittura la presenza del nostro servizio e soprattutto l’immane lavoro che è stato fatto e si continua a fare sul territorio, nelle scuole e con le forze dell’ordine, visto che si evidenzia la necessità di creare un nuovo centro antiviolenza. Credo che non occorra proprio la creazione di altri sportelli di ascolto per donne vittime di violenza, semmai si dovrebbe procedere al potenziamento dei due centri antiviolenza presenti sul territorio che operano da decenni ormai senza una sede adeguata e che dia continuità e stabilità al servizio erogato.
Mi occorre infine ricordare, sempre per dovere di informazione, che il comune di Marsala è parte di un protocollo voluto e sostenuto dai centri antiviolenza in rete con la Prefettura, Questura, Forze dell’ordine, Asp, Tribunale e Procura.
Il senso di responsabilità dovrebbe smuovere le coscienze con l’impegno attivo e mettere noi operatrici, che lavoriamo in trincea, di poter dare di più. Questo sarà possibile solo quando la politica tutta, senza nessun colore di partito, inizierà a lavorare accanto a noi, sostenendoci effettivamente con scelte politiche mirate e precise. Rimango in attesa di un vostro riscontro e mi metto a disposizione per qualsiasi chiarimento.