Ad Alcamo sindaco e assessori vanno controcorrente, e decidono di non aumentarsi lo stipendio.
Una decisione che a cascata riguarda anche i consiglieri e il presidente del consiglio comunale. A fine anno la giunta ha deciso, quindi, di non aumentare le indennità, lasciando tutto per com'è.
La legge nazionale, recepita dalla Regione Siciliana, gli avrebbe consentito di aumentare di circa il 30 percento le indennità, come hanno fatto negli altri comuni. In soldoni erano circa 50 mila euro in più per coprire i costi degli stipendi di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. A cascata, poi, anche i consiglieri potevano ritoccare i propri emolumenti, e un ulteriore aggravio.
Quella di non aumentare gli stipendi è una scelta politica, ha spiegato al Gds il sindaco Domenico Surdi: «Non abbiamo colto questa legge regionale – precisa – scegliendo di non adeguarci le indennità. A differenza di quello che accade altrove in Italia, la nostra Regione si è limitata a prevedere per i Comuni che recepiscono in maniera facoltativa solo un contributo minimo. Per cui noi riteniamo, come detto tante volte anche nella sede dell’Anci (associazione nazionale Comuni italiani, ndr), che la Regione Sicilia deve contribuire correttamente e in maniera adeguata».
A Trapani la questione degli stipendi di sindaco e assessori è stata al centro di accese polemiche nei mesi scorsi.