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09/01/2024 06:00:00

La crisi dell'ospedale di Mazara. Gli infermieri pronti a scioperare

 Ombre cupe di possibili scioperi infermieristici ammantano il già caduco presidio ospedaliero mazarese. Il NurSind, sindacato di punta degli infermieri ha, infatti, inviato - alcuni giorni fa - una nota al prefetto Trapani, all'assessorato Sanità ed alla dirigenza dell’ASP di Trapani, preannunciando lo stato di agitazione e chiedendo un incontro di conciliazione e raffreddamento.

POSSIBILE STATO DI AGITAZIONE PER CARENZA DI MEDICI - L’ipotesi di sciopero è legata alla carenza di medici nel presidio ospedaliero di Mazara che porterà - a parere del sindacato - alla chiusura del reparto Medicina; in servizio, alla data odierna, c’è un solo medico dalle 8 alle 14 ed un responsabile medico, Claudio Pernice, in malattia da più di un mese. L’Unico medico in servizio per 6 ore al giorno, tranne le domeniche ed i festivi, dal 1 febbraio 2024 ha presentato dimissioni e non sarà più in servizio presso la suddetta unità operativa: in tale situazione, fanno sapere dal NurSind, non si garantiscono i LEA né, tanto meno, la continuità assistenziale.

DISSERVIZI GIA’ SEGNALATI A DICEMBRE - Le gravi criticità, segnalate l’undici dicembre scorso, non hanno prodotto alcun tipo di esito o riscontro, determinando un carico di lavoro e di responsabilità esponenziale, sia nei confronti del personale infermieristico, sia di quello sanitario nell'Unità Operativa Complessa di Medicina del nosocomio mazarese. Se si considera, inoltre, la mancata continuità assistenziale - per l’assenza della guardia attiva del medico dalle 14:01 alle 07:59 del giorno dopo e nel corso dell’intera giornata nelle domeniche ed i festivi - il quadro è desolante.

REPERIBILITÀ NON SUFFICIENTE - Esiste esclusivamente una condizione di reperibilità di personale medico, in servizio presso le rispettive Unità operative, che non consentirebbe - secondo il NurSind - una adeguata assistenza ai pazienti e non darebbe garanzie sufficienti per il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

SQUILIBRIO RISORSE UMANE - Le soluzioni tampone - avviate ultimamente dall'ASP di Trapani, volte a mitigare la carenza negli organici - non pare abbiano riscosso grandi successi a sentire gli infermieri. La distribuzione delle risorse umane di medici internisti non sarebbe, a sentir loro, adeguatamente equilibrata nelle Unità operative di Medicina dell' ASP di Trapani. Alla vigilia dell’epifania, presso l’Unità Operativa Complessa di Medicina dell’ospedale di Mazara, risulta un solo medico in servizio dalle 8 alle 14.

DECRETO MINISTERIALE 70/2015 E ATTI AZIENDALI ASP TRAPANI INAPPLICATI - Secondo il decreto del 2015 e gli atti emanati dal 2020 al 2023 risultano, ancora oggi, assenti: la Terapia Intensiva, Oncologia, Ortopedia, Psichiatria, tutti con posti letto.

UN CAPARBIO RIFIUTO AL DIALOGO ED AL CONFRONTO - Non si respira proprio un’aria salubre e rilassante, in tema di sanità provinciale, se gli infermieri temono - con il venir meno dei loro diritti e l’eventuale mancanza di soluzioni delle problematiche espresse - di somatizzare gli effetti deleteri con un conseguente stress lavorativo. Al NurSind non comprendono il perché la mancata ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse, umane ed economiche, possa essere inficiata da tanto caparbio rifiuto di dialogo e confronto, da parte dell’Asp di Trapani, non solo in direzione del NurSind stesso, ma anche verso i comitati cittadini che hanno lanciato l’allarme.

LA RADIOTERAPIA INTANTO FA PICCOLI PASSI IN AVANTI - Qualche nota positiva però c’è: è stata prorogata, per sei mesi, la convenzione tra l’azienda ‘Villa Santa teresa’ di Bagheria e l’Asp di Trapani, relativa alle professionalità in servizio di radioterapia. È stato previsto, infatti, un nuovo assetto del personale, sia grazie all’affiancamento di lavoratori provenienti per l’appunto da Bagheria, sia ad un concorso espletato dall’Asp di Trapani. In quest’ultimo caso arriveranno a breve tre nuovi dirigenti medici, alle dirette dipendenze dell’azienda trapanese, in forza al nosocomio mazarese, dopo l’affiancamento con quelli prorogati di Bagheria che, poi, andranno via.

Alessandro Accardo Palumbo
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