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11/01/2024 06:00:00

  “La Radioterapia di Mazara non chiude, anzi migliora”. Cosa succede a Trapani?

“La Radioterapia Oncologica dell’Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo non chiude ma anzi sarà potenziata e migliorata”, così il commissario straordinario dell’ASP di Trapani Vincenzo Spera, alla redazione di Tp24, replica e smentisce quanto sostenuto dal dottore Antonio Daidone, secondo cui l’unica radioterapia della provincia di Trapani, quella di Mazara del Vallo, rischia di chiudere (ne abbiamo parlato qui).

Quella delle cure per i malati oncologici è una questione sempre aperta in provincia di Trapani.
Non c’è solo la situazione che riguarda la Radioterapia di Mazara a tenere banco e ad accendere un botta e risposta in questi giorni. Ma, come abbiamo raccontato più volte su Tp24, da anni si aspetta un reparto di Radioterapia alle spalle dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Un reparto che è stato promesso per la prima volta 15 anni fa e di cui ancora non c’è traccia.


“Voglio tranquillizzare tutti i cittadini della provincia di Trapani che, non solo la radioterapia di Mazara non chiuderà ma sarà potenziata nell’organico e nella dotazione tecnologica - continua il commissario Spera -. Smentisco le parole del dottore Daidone che parla a nome suo e non per conto dell’ASP di Trapani, dalla quale non è mai stato nominato responsabile del reparto”.

Spera ci dice, poi, come evolverà da qui nei prossimi mesi il servizio di Radioterapia. “Il 30 giugno 2024 scadrà la convenzione tra la Radioterapia dell’ospedale di Mazara del Vallo e la clinica Villa Santa Teresa di Bagheria e il 1° luglio 2024 il servizio passerà alla gestione pubblica dell’ASP di Trapani. Aggiungo che stiamo ampliando anche l’organico del personale. Abbiamo assunto, infatti, tre nuovi radioterapisti che hanno già firmato il contratto con l’ASP, mentre il 20 e 22 gennaio ci saranno le prove per tre nuovi fisici che saranno assunti appena finito il procedimento. La Radioterapia di Mazara non solo non chiude - conclude Spera - ma puntiamo a svilupparla e migliorarne le potenzialità”.

 


La convenzione tra l’Asp e la clinica di Bagheria, avviata nel 2017, ha permesso a circa 6 mila persone ammalate di tumore di curarsi nel nosocomio di Mazara del Vallo, unica radioterapia in provincia di Trapani, con una percentuale di guarigione altissima, pari al 70% dei pazienti oncologici trattati, che arriva ad oltre il 90% delle guarigioni per la cura del tumore alla mammella.
Annualmente circa 700 persone vengono trattate nel reparto, evitando così lunghi spostamenti ed estenuanti percorsi in altre città della Regione o al nord Italia.


“Le liste d’attesa rimangono troppo lunghe e l’accesso alle cure limitato. Il polo non solo non è affatto attenzionato, ma sembrerebbe addirittura esserci la volontà di sottodimensionarlo. Non è chiaro da cosa siano dettate le scelte” era stata la denuncia del dottor Daidone.
Il medico, al di là del futuro della radioterapia a Mazara, fa il punto sulle cure oncologiche citando statistiche che definisce “impietose”: “tra pochi anni il 50% della popolazione avrà bisogno di cure oncologiche importanti. Dal tumore oggi si guarisce ma le recenti politiche sanitarie, in particolare dopo la pandemia da Sars Cov-2, invece di puntare al rafforzamento dell’area oncologica, mortificano e penalizzano il settore. Le liste d’attesa rimangono troppo lunghe e l’accesso alle cure limitato. Dalla Sicilia continuano i viaggi della speranza al nord: il 30% di chi è affetto da patologie tumorali si sposta dalla Regione per farsi curare. Ma solo per chi può permetterselo. Le politiche sanitarie sono classiste e inadeguate nei confronti dei cittadini del Meridione che continua ad avere eccellenze, strutturali e umane, sempre più mortificate e penalizzate” racconta Daidone.

 

 

Alle dichiarazioni di Daidone sul rischio declassamento della Radioterapia di Mazara ha risposto il commissario Spera. Ma è anche intervenuto il Comitato per la Radioterapia a Trapani che raccoglie il grido di allarme lanciato dal medico ed esprime ancora una volta forte preoccupazione per la situazione in provincia.


Il Comitato si batte affinché venga istituita - dopo 14 anni di attese -una seconda Radioterapia all’ospedale Sant’Antonio di Trapani. Le recenti interlocuzioni che il Comitato ha avuto con i rappresentanti dell’assessorato regionale alla Sanità hanno aperto la strada verso la realizzazione della seconda Radioterapia a Trapani e anche l’Asp si è finalmente pronunciata favorevolmente.

 


Sta all’Asp di Trapani mettere nero su bianco una progettualità. Questo emerge dall’incontro, avvenuto alcune settimane fa, tra una delegazione del Comitato, all’assessorato regionale alla Salute, e il dirigente generale del Dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino.
Dall’incontro la delegazione ha appreso che l’assessorato ha autorizzato l’ultimo passaggio burocratico che potrebbe consentire in tempi "brevi" la realizzazione del Servizio di Radioterapia con fondi che l’Asp ha già a disposizione (17,4 milioni) e in virtù del nulla osta dato alla stessa Asp che consente la totale copertura finanziaria (ulteriori 10 milioni di euro).
A questo punto quindi l’Asp è chiamata a predisporre uno stralcio funzionale del progetto e avviare le procedure per dare concreta attuazione al piano, fermo nei cassetti da troppo tempo.

 

Il Comitato però chiede che venga fatta chiarezza. C’è da capire infatti che tipo di piani ha la Regione sulla Radioterapia in provincia di Trapani. Se, come dice il commissario Spera, quella di Mazara sarà potenziata, ci sarà ancora spazio e possibilità per il servizio a Trapani?