Salvatore Ombra, presidente di Airgest, società che gestisce l'aeroporto Vincenzo Florio di Birgi. Ryanair ha presentato la programmazione della primavera estate che inizia subito con la Pasqua così vicina.
Sì, peraltro abbiamo chiesto di anticipare di qualche giorno la normale programmazione estiva. A partire da questa stagione dovremmo inserire nel nostro panel anche un'altra compagnia, ho avuto un incontro in presidenza a Palermo con i vertici di questa compagnia. Stiamo lavorando perché il panel delle rotte da Trapani possa essere sempre più corposo e possa garantire l'obiettivo che ci siamo posti entro la fine dell'anno di un milione e 400mila passeggeri. Abbiamo scontato una stagione invernale piuttosto fiacca, per quanto riguarda i voli, ma essendo il nostro aeroporto secondario e stagionale, scontiamo il fatto che la maggior parte del traffico avviene nel periodo che va da marzo a ottobre. Questo sarà fatto anche quest'anno, sono state riconfermate tutte le destinazioni con qualche incremento per le rotte nazionali, tutto sta procedendo secondo il piano industriale che abbiamo presentato agli azionisti non più qualche mese fa. Meglio di così credo non si poteva fare, dal 2019 in avanti, dopo due anni di pandemia, credo non ci si potesse aspettare di meglio. Poi la provincia di Trapani, i nostri concittadini pretendono sempre di più, dimenticando quale è stato il passato.
E' vera questa cosa, ognuno vorrebbe il volo e la rotta propria e che più desidera, ma la cosa da chiarire è questa, che cos'è l'aeroporto di Birgi, non è un aeroporto come quello di Palermo che si può permettere tutte le rotte del mondo e "accontentare" i desideri di molti. C'è intorno a voi chiarezza su cosa è l'aeroporto di Birgi?
Credo di no. Molti rivolgono le domande all’aeroporto alle quali non possiamo far fronte, vale per noi come per gli aeroporti grandi fino ad una certa misura. Pretendere dall’aeroporto di Trapani, che a marzo 2019 era destinato a chiudere e ad avere solo una rotta per Pantelleria, oggi pretendere le frequenze, le destinazioni e i prezzi dall’aeroporto, non compete a noi. Noi facciamo un lavoro molto più semplice, quello di far transitare, senza creare intoppi, i viaggiatori, sia che arrivano in aereo sia che arrivano in auto e salgono in aereo. Noi facciamo una quantità infinita di richieste al vettore, dopo di chè è il vettore che stabilisce quali rotte, quali frequenze e soprattutto quali prezzi mettere e l’aeroporto subisce queste decisioni senza poter assolutamente influire. Il vettore non le decide così le frequenze. Se una va male in una stagione, costa milioni di euro. Le compagnie piccole sono saltate per l’errore di una frequenza. hellofly ha cancellato il volo per Lampedusa, Albastar aveva messo il volo per Dubai e l’ha cancellato, la mitica TayaranJet, passata a buon vita, aveva messo diverse rotte che poi ha cancellato.
L’aeroporto di Birgi non deve avere molti voli, ma quelli giusti, che consentano la sostenibilità economica, un incoming e i collegamenti necessari.
Esatto, la cosa importante è che l’aeroporto da quando ho preso le redini è completamente cambiato, è un altro aeroporto. Abbiamo fatto una quantità di miglioramenti incredibili, molti non percepiti, sono strutturali all’aeroporto ma sono stati fatti. Oggi chiudiamo il 2023 con un milione e trecentoquarantamila passeggeri e con un conto economico estremamente positivo. Negli anni passati si rimproverava all’Airgest e alla Regione che manteneva un carrozzone che perdeva 4/5 milioni di euro all’anno, quest’anno ne guadagniamo un milione e mezzo. Non mi pare che l’aeroporto non abbia lasciato sul territorio una percepibile incisione. Questo è quello che l’aeroporto, la mia presidenza, il mio consiglio di amministrazione, tutti i ragazzi che lavorano con me, hanno fatto, e veramente hanno sudato lacrime e sangue per raggiungere questi obiettivi. Una cosa diversa è quello che il territorio percepisce dell’aeroporto. Devo dire che le compagnie guardano con diffidenza la provincia di Trapani perché la provincia non è attrattiva dal punto di vista turistico, pur avendone le potenzialità, non è ben organizzata. Quello è il vero problema. Quando i territori sono bene organizzati e c’è la fortuna di avere un aeroporto, allora le compagnie fanno richiesta di poter atterrare in quel territorio.
Qui l'intervista completa al presidente di Airgest Salvatore Ombra