Da qualche giorno è entrata in vigore la prima tranche di pagamenti dell'Assegno di Inclusione, la nuova misura introdotta dal governo Meloni a partire da gennaio 2024. Questo programma, destinato a contrastare la povertà, ha sostituito definitivamente il Reddito di Cittadinanza. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) ha comunicato i dati relativi alle prime erogazioni, evidenziando una distribuzione disomogenea dei benefici in diverse regioni del Paese.
Assegni di Inclusione al Sud: Campania e Sicilia in testa
L'INPS ha dichiarato che su un totale di 446.256 domande lavorate, oltre la metà degli assegni erogati a fine gennaio sono stati destinati a famiglie residenti nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Campania e Sicilia. In queste due regioni, su 287.704 richieste accettate, sono state erogate 154.666 carte dell'Assegno di Inclusione, rappresentando il 53,76% del totale. Questo, nonostante la popolazione di Campania e Sicilia costituisca solo il 17,67% del totale nazionale.
Disparità tra Nord e Sud: La frattura persiste
Il Mezzogiorno registra la maggior parte delle richieste accettate, con il 78,02% degli assegni erogati complessivamente. In numeri assoluti, ciò equivale a 224.461 pagamenti. Al contrario, regioni del Nord come la Lombardia, con una popolazione significativa di quasi 10 milioni di persone (16,91% della popolazione italiana), hanno ricevuto solo il 4,28% del totale degli assegni, ovvero 12.304 pagamenti. Questa disparità sottolinea la persistente frattura economica tra Nord e Sud del Paese.
Distribuzione regionale delle erogazioni
Le regioni dove sono state erogate più carte dell'Assegno di Inclusione sono, oltre a Campania e Sicilia, la Puglia (27.628) e il Lazio (21.246). Dall'altra parte, le regioni con il minor numero di richieste accolte sono risultate essere la Val d'Aosta, con appena 135 assegni, e il Trentino Alto Adige con 201.
Requisiti e controlli dell'INPS
L'INPS ha specificato che l'assegno è stato erogato a famiglie che hanno presentato la richiesta entro i primi giorni di gennaio, hanno sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale (PAD) e hanno superato i controlli preventivi relativi ai requisiti stabiliti dalla normativa. Ciò evidenzia l'importanza della corretta presentazione delle richieste e della conformità ai requisiti per poter accedere a questa forma di sostegno economico.
In conclusione, la distribuzione disomogenea degli Assegni di Inclusione nel Paese solleva nuovamente la questione delle disparità economiche regionali, mettendo in luce la necessità di politiche mirate per affrontare le sfide specifiche di ciascuna regione e garantire un supporto equo a tutte le famiglie in situazioni di vulnerabilità economica.