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08/02/2024 06:00:00

Trapani, i rimborsi per l'acqua: i consigli dell'avvocato

Il Comune promette i rimborsi, ma siamo sicuri di sapere come procedere per ottenerli? L'abbiamo chiesto all'avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell'Associazione di Consumatori Codici.

La procedura corretta che mette al sicuro il cittadino è inoltrare al comune diffide con messe in mora per chiarire il termine iniziale e finale del disservizio

Una situazione emergenziale che insiste nel capoluogo di provincia da fine novembre, tra problemi di inquinamento di acqua e la recente rottura della condotta di Bresciana che ha causato lo stop dell’erogazione.

E proprio sui rimborsi, il sindaco Tranchida ha invitato “i cittadini a conservare le fatture rilasciate dalle ditte che hanno provveduto a far fronte alla carenza idrica con le autobotti. Sarà cura di questa amministrazione intentare, anche a mezzo ufficio legale, di rivalersi sulla ditta che ha causato la rottura e, di conseguenza, il disservizio, chiedendo loro di farsi carico del risarcimento del danno complessivamente subito alla città, tanto agli impianti quanto allo straordinario acquisto di acqua sia da parte del comune con Siciliacque che da parte dei cittadini presso i privati".

 “Per i rimborsi del 2023 o 2024 – precisa l’avvocato Maltese-, anche per inquinamento in certe zone, è chiaro che i Bilanci devono essere in regola, sia il consolidato del 2023 e il preliminare del 2024. Poi, si tratterebbe di giustificare queste spese che il Comune dovrebbe sostenere. Nel caso degli indennizzi, sarebbero da riconoscere direttamente in bolletta o fattura e consiglio di inoltrare al Comune delle diffide con messe in mora per chiarire il termine iniziale e finale del disservizio. E sulla ricevuta del rifornimento tramite autobotte, va specificata l’utenza a cui si sta rifornendo l’acqua. Stessa procedura sia per i condomini che le case singole. Il contatore ha una propria matricola e l’utenza ha un numero di matricola riconosciuta in fattura. Tutti hanno un contratto e a quello si deve fare riferimento. Solo così il Comune si vedrà arrivare la richiesta di rimborso, e saprà quando è iniziato il periodo di disservizio dell’utente”.

Anna Restivo