Dopo la battuta di arresto all’ARS con la bocciatura del Ddl sulle province e l’abbandono dell’Aula da parte del governatore, Renato Schifani, la giornata di ieri è servita per fare il punto della situazione.
Il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno ha incontrato Schifani, hanno insieme convenuto che “La mancanza dei voti necessari per l’approvazione del disegno di legge fosse imputabile a più forze politiche e non a un solo gruppo parlamentare. Sia il presidente Schifani che il presidente Galvagno hanno espresso il proprio rammarico per il fatto che i deputati che hanno votato contro il ddl non abbiamo manifestato il loro intendimento prima del voto d’Aula, fornendo invece ampie rassicurazioni al presidente della Regione, poi smentite dai fatti”.
La nota poi continua: “I due presidenti hanno poi anche concordato sul fatto che incidenti di questo tipo non siano più accettabili, a maggior ragione su temi che rappresentano i pilastri del programma di governo. Il presidente Schifani ha comunicato al presidente Galvagno che, nel caso in cui fatti del genere dovessero ripetersi, verranno assunte decisioni politicamente importanti”.
Anche il capogruppo all’ARS di Forza Italia, Stefano Pellegrino, si è espresso sulla bocciatura: "I siciliani hanno perso una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale all'ex province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori. Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale.
Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d'Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli Enti di area vasta”.
Dario Safina, deputato del Pd, sostiene che tali fondi potranno allora essere destinati al comparto agricolo: “In un momento storico in cui l'agricoltura siciliana sta affrontando sfide senza precedenti e la crisi idrica sta minacciando il nostro territorio, è imperativo agire con prontezza e lungimiranza. La decisione dell'ARS di respingere il Ddl sulle province ci offre l'opportunità di stanziare risorse sostanziali per sostenere un comparto agricolo in sofferenza. La nostra scelta di indirizzare queste risorse verso l'agricoltura e la gestione delle risorse idriche è un investimento nel futuro della Sicilia. Dobbiamo proteggere i nostri agricoltori e preservare la sostenibilità ambientale contro la crisi idrica in atto. La Sicilia merita una strategia che valorizzi i settori chiave per il bene di tutti i cittadini", ha concluso Safina.
Congiuntamente fanno sentire la loro voce i coordinatori di Fratelli d’Italia, Giampiero Cannella e Salvo Pogliese: “ Non possiamo che esprimere una forte amarezza per quanto accaduto alla luce anche del fatto che questa riforma rappresentava un elemento cardine del programma del governo Schifani per cui abbiamo chiesto la fiducia ai siciliani. Una riforma necessaria anche per concludere la stagione imbarazzante, avviata dal governo Crocetta, che ha posto a capo degli Enti provinciali dei commissari, freddi burocrati regionali, calpestando il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti e ripagandoli con mancanza di manutenzione nelle scuole, nelle strade, nei territori delle comunità”.
Nuccio Di Paola del Movimento Cinque Stelle parla di sfiducia del governo regionale: “Il parlamento regionale ha sfiduciato palesemente per la seconda volta il presidente Schifani presente in aula. La prima volta con il disegno di legge che salvava gli ineleggibili, ed oggi con l’altro suo cavallo di battaglia ovvero la restaurazione delle province regionali e delle relative poltrone. Se fossi il Presidente Schifani trarrei le dovute considerazioni da questa ennesima bocciatura. La maggioranza di destra non esiste più e non rappresenta i siciliani. Con questa sonora bocciatura - aggiunge Di Paola - ribadiamo la nostra posizione contraria a questo DDL province. Evitiamo di creare storture normative che danneggiano i siciliani. Abbiamo chiesto il ritiro del disegno di legge ma Schifani non ha voluto darci ascolto, ecco perché abbiamo chiesto il voto segreto. Ci sono ben altre emergenze di cui dobbiamo occuparci come rappresentanti dei siciliani: dalla viabilità all’agricoltura, da quella della sanità alla crisi di liquidità delle famiglie. I siciliani non possono più aspettare e non sanno cosa farsene della moltiplicazione delle poltrone” - conclude Di Paola.