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19/02/2024 18:00:00

Una strage infinita, quella dei morti sul lavoro

 Una strage infinita. Riguarda le morti sul lavoro che l'anno scorso ha contabilizzato 1.041 vittime, nel 2022 furono 1.208, e l'anno prima 1.361. Nell'ultimo triennio ogni giorno più di tre persone muoiono sul lavoro, senza contare quelli in itinere. Anche se in diminuzione, gli infortuni sul lavoro nel 2023 sono stati 585.356, secondo fonti INAIL.

Quest'anno i morti sono stati 141. A Firenze, venerdì 16 febbraio, in un cantiere dell'Esselunga, nell'area oggetto di riqualificazione dell'ex panificio militare, il crollo di una trave portante ha causato la morte di quattro operai: Luigi Coclite, italiano di 60 anni; Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni; Mohamed El Farhane, marocchino di 24 anni; e il suo connazionale Taoufik Haidar, 43 anni.

Un quinto, magrebino, è disperso; il presidente della regione Toscana, Giani, ha realisticamente dichiarato che è deceduto. Dopo due giorni, a Longhena-Brescia, in un'azienda di mangimi, ha perso la vita Mattia Mauro, 38 anni, residente a Dello, travolto mentre andava a timbrare il cartellino da un veicolo. Un altro incidente a Mezzana Bigli, Pavia: un operaio è precipitato dal Ponte della Gerola, sul quale erano in corso dei lavori, ed è in condizioni gravi. Come se non bastasse, nel Belpaese, nel capoluogo toscano, alla disgrazia si aggiunge un altro dramma: almeno due dei lavoratori deceduti sembrerebbero essere senza permesso di soggiorno.

Prima del ritrovamento dei loro corpi straziati, due erano invisibili. Erano senza permesso di soggiorno, secondo le prime ricostruzioni, e quindi senza contratto di lavoro. Tra i progettisti e i responsabili del cantiere, emergono le prime divisioni. Le ipotesi sono al vaglio della Procura. Ovviamente, è necessario valutare anche la preparazione delle persone decedute. Con i vigili del fuoco ancora al lavoro per ritrovare sotto le macerie tutte le persone coinvolte, è iniziato il balletto delle responsabilità. È il momento del silenzio, lasciando spazio solo alla cronaca dell'evento. Tuttavia, per dovere di informazione, si riportano alcuni interventi.

"Ci sono delle responsabilità molto precise; non sono semplici fatalità quelle che sono successe. La morte è legata alla logica dei subappalti, del massimo ribasso, del profitto fine a se stesso, e a una precarietà del lavoro che non ha fine", ha dichiarato il segretario della CGIL, Maurizio Landini. Le sue parole hanno suscitato l'irritazione di una parte della maggioranza. "Sono disgustose le parole di Maurizio Landini, che commenta l'incidente sul lavoro a Firenze incolpando anche il nuovo codice degli appalti", sottolinea la Lega in una nota.

"Il segretario della CGIL ignora che le nuove norme sono state volute dall'Europa, tanto che l'Italia era a rischio infrazione, e che nulla c'entrano con la tragedia. Il livore ideologico della CGIL non si ferma neppure davanti alle tragedie". L'unica valutazione da osservatore di "finis terrae": i controlli sui cantieri, per la mancanza di ispettori del lavoro che anche per questo motivo hanno scioperato nell'ottobre passato, per evitare ulteriori tragedie, chi li esercita? In tal senso, dettaglio non trascurabile, l'azienda committente e la ditta appaltatrice sono le stesse degli incidenti avvenuti un anno fa, nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della GDO a Genova: è la Villata spa, l'immobiliare partecipata al 100 per cento da Esselunga, e la AEP, Attività Edilizie Pavesi, autrice dei lavori.

Vittorio Alfieri