E' un architetto, lavora a Limbiate, in provincia di Monza Brianza. E ha prestato l'identità a Matteo Messina Denaro.
Massimo Gentile è stato arrestato questa mattina perchè ritenuto uno dei fiancheggiatori del boss durante la sua latitanza.
Gentile, originario di Campobello di Mazara, cugino di secondo grado del killer Salvatore, la cui moglie – Laura Bonafede – è stata l’amante di Messina Denaro, avrebbe prestato la sua identità al capomafia latitante per comprare una macchina, una Fiat 500 L, nel 2014 e una moto Bmw F650 nel 2007.
Per diversi anni, quindi, il professionista avrebbe prestato la sua identità al latitante che girava indisturbato per Palermo dove era andato di persona a ritirare un’auto intestata a Gentile e a prelevare i soldi in banca.
Gentile ha anche gestito un ristorante a Mazzara del Vallo e dal 2019 si era trasferito a Limbiate dove lavora come istruttore tecnico nell’ufficio lavori pubblici del comune di Limbiate, dove vive, in provincia di Monza, occupandosi degli appalti finanziati dal Pnrr.
L'architetto recentemente ne ha ricevuto un altro dall’amministrazione di Turate, nel Comasco.
Da quanto emerso Gentile avrebbe lavorato per la ditta della moglie di Andrea Bonafede (già arrestato per lo stesso motivo nei giorni successivi alla cattura del latitante). Dalle analisi sui legami famigliari è anche emerso che Gentile e il marito di Laura Bonafede (l’amante del boss) sono legati da una parentela tramite i rispettivi padri che sono cugini di primo grado e legati alla famiglia di Messina Denaro.