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09/04/2024 02:00:00

La Giornata mondiale della salute, "la mia storia, i pregi e i difetti del nostra sanità"

 Giornata mondiale della salute. Ricorre il 7 aprile, quest'anno domenica. Si riporta un dato attuale: in termini assoluti il fondo annuale destinato al settore è cresciuto di 3 miliardi di euro, più dei 2/3 per il rinnovo contrattuale, gli altri per l'aumento delle materie prime che ovviamente non bastano, con diminuzione dei servizi erogati. Nel 2023 le risorse sono state pari al 6,8% del PIL, in Germania il 10,9%, in Francia il 10,3%, in Spagna il 7,1%.

L'incidenza maggiore è data dal costo delle prestazioni erogate. Si vuole dare un ordine d'idee riportando l'esperienza personale. Nel 2015 ebbi un incidente stradale che fu affrontato inizialmente in terapia intensiva per 55 giorni con diagnosi: "Apparato respiratorio con tracheostomia e respirazione assistita >96h". Il relativo costo di 2mila 439 euro al giorno (fonte Network Italiano Sanitario -N.I.S.-, fondato da: ospedale Galliera di Genova, provincia autonoma di Bolzano e IRCSS casa di Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo). Successivamente fu suggerito per la riabilitazione di scegliere tra Termini Imerese e Istituti Clinici Sanitari Maugeri di Sciacca "Unità Operativa di Neuroriabilitazione Intensiva".

Il ricovero nella agrigentina durò 370 giorni in degenza ordinaria dal costo di 700 euro al giorno, staff medico composto da Fisiatra, Neurologo e Pneumologo, facendo un'ora al giorno di fisioterapia, una di logopedia e terapia occupazionale per 5 giorni settimanali, feste infrasettimanali escluse. Grandi professionisti, tranne qualcuno, che si dovettero occupare di stabilizzarmi clinicamente, operazione condotta egregiamente in nove mesi con due episodi d'arresto cardiocircolatori, ripresi con due respirazioni peccato che uno fosse bocca a bocca con un maschietto, l'altro con pallone Ambu -Auxiliary Manual Breathing Unit-. Superata la fase critica, iniziò lo svezzamento dal respiratore artificiale. Avendo recuperato le facoltà cognitive al 100%, almeno così dissero, mi resi conto che la struttura non aveva le competenze per togliere il presidio respiratorio. Decisi di lasciare l'ospedale per recarmi in un centro specializzato, grazie alla neurologa della mia equipe medica trovai ospitalità presso l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico sempre del Maugeri stavolta di Pavia, a condizione che il trasferimento fosse a mie spese. Detto, fatto.

Ci restai per 66 giorni in terapia subintensiva a 1600 euro al dì. Tolto il respiratore chiesi il trasferimento, naturalmente economicamente a carico mio, all'Istituto di riabilitazione per lesioni midollari e cerebrolesioni acquisite di Montecatone -Imola-. Unica condizione richiesta dall'ospedale emiliano che la diagnosi fosse: soggetto mieloleso. Udite, udite: dopo Tac e risonanza magnetica fatte nei giorni successivi al trauma, refertati con lesioni cervicali incomplete, tratto C5-C6-C7, dopo 14 mesi nessuna diagnosi di lesioni al midollo spinale. Fortunatamente grazie al primario dott. Ceriana, fu chiesto la consulenza del neurologo. Che ci si creda o no, consultando la cartella e con una visita di 15 primi, mise nero su bianco: uomo affetto da lesione midollare. Salvo poi scoprire l'esistenza di un reparto d'Unità Spinale Unipolare dell'Ospedale Cannizzaro di Catania, unica struttura specializzata del genere nel Sud Italia, che prevede un percorso assistenziale e riabilitativo a carattere multidisciplinare ed interprofessionale, di pazienti affetti da lesioni midollari traumatiche e non, volto all'acquisizione della massima autonomia possibile e del più alto recupero delle funzioni residue compatibili con il livello lesionale.

Patologie trattate: lesioni midollari -paraplegie e tetraplegie-. A conclusione della storia, facendo un conto della serva, se fossi stato indirizzato subito dopo la rianimazione nel nosocomio etneo, il Servizio Sanitario Nazionale avrebbe risparmiato 259mila euro.
A Montecatone, essendo un istituto multidisciplinare per mielolesi, accade poi che un'infezione vescicale la risolva un lilibetano, Dott. Filippo Trapani, di stanza a Bologna, e per due volte ho subito un intervento alle corde vocali per acquisire capacità respiratoria a cura di un luminare otorinolaringoiatra, docente universitario, Prof. Livio Presutti. Pregi e difetti del sistema sanitario nazionale.

Vittorio Alfieri