Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
18/04/2024 15:33:00

Alcamo: all'Istituto Tecnico Caruso il docufilm Calattubo Memorie da Salvare

 Sarà presentato venerdì 19 aprile, alle 18.00, presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Girolamo Caruso

il docufilm “Calattubo memorie da salvare”, a cura dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”, con il patrocinio del Comune di Alcamo.

La proiezione del docufilm, con la regia di Lorenzo Mercurio e la partecipazione di Stefano Catalano e Maria Rimi dell’Associazione, vuole essere un’occasione per sensibilizzare la comunità sull’importanza della salvaguardia del patrimonio storico e culturale del nostro territorio, ed in particolare del Castello di Calatubo. Il bene architettonico si erge isolato nella campagna fuori Alcamo, su uno sperone roccioso rivolto da un lato all’entroterra, e dall’altro al mare, visibile già dall’autostrada; si tratta di un complesso architettonico che ha attraversato diverse epoche storiche e che si fa risalire al X-XI secolo, anche se è difficile stabilire con esattezza l'impianto originario.

Costruito su un terreno abitato sin dal VII secolo a.C. (interessanti anche i reperti archeologici venuti alla luce nella vicina necropoli del VII secolo a.C) nel 1093 venne incluso nella nuova Diocesi di Mazara e nel Medioevo divenne una fortezza a controllo di un vasto territorio, finché all’epoca di Federico II fu trasformato in masseria feudale. Infine, il castello è stato utilizzato fino agli anni ‘60 del Novecento, per essere abbandonato e trasformato in ovile; il degrado causato dal pascolo degli animali, il terremoto del Belice del 1968 e l’assenza prolungata di interventi, hanno portato, nel tempo, al crollo dei solai e di numerose murature. Recentemente il bene, di proprietà del Comune di Alcamo dal 2006, è stato oggetto di alcuni lavori di rifunzionalizzazione, manutenzione strutturale, messa in sicurezza e nuova illuminazione grazie ai contributi del Gal Golfo di Castellammare e del Fai; l’obiettivo dell’amministrazione è quello restituire l’antico maniero alla collettività, rendendolo sempre visitabile.