Ancora un rinvio per il processo "Oro Bianco", l'operazione antidroga che nel 2019 sgominò un traffico di stupefacenti tra Lazio e Sicilia, e in particolare nel trapanese. La sentenza, inizialmente prevista per il 20 marzo scorso, è stata rinviata al 30 aprile dalla Sezione IV della Corte d'Appello di Palermo.
Il rinvio è dovuto al cambio di difensori da parte di due degli imputati: il partinicese Gioacchino Guida, condannato in primo grado a 17 anni, 9 mesi e 10 giorni, e l'alcamese Antonino Vilardi, condannato a 8 anni.
Per gli altri sette imputati che hanno scelto il rito abbreviato, la Corte d'Appello ha confermato le condanne inflitte in primo grado dal Gup del Tribunale di Palermo. La pena più pesante, 17 anni e 9 mesi, è stata data a Giuseppe Di Giovanni, ritenuto il capo dell'organizzazione.
Tra gli altri condannati figurano Nicolò Rocca (2 anni e 8 mesi), Francesco Camarda (4 anni e multa di 17 mila euro), Vincenzo Savallo (2 anni e multa di 10 mila euro) e Noemi Maria Fiume (6 mesi e 20 giorni di reclusione e multa di 1.000 euro). L'avvocato di Nicola Roia ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado per il suo assistito, assolto dal reato associativo.
Al Tribunale di Trapani è invece in corso il processo a 12 imputati della stessa operazione che hanno scelto il rito ordinario. L'avvio del processo è stato rallentato dalla grande mole di intercettazioni da trascrivere.
L'operazione "Oro Bianco", condotta dalla Polizia di Alcamo guidata dal Commissario Ignacio Cenci, ha permesso di sgominare un importante traffico di droga che riforniva la Sicilia, in particolare il trapanese, di cocaina proveniente dal Lazio.