Mercanti di crack. Mercanti di morte. Nei giorni scorsi una fiorente attività di spaccio di droga, gestita da un nucleo familiare con base nel quartiere di San Giuliano, ad Erice, è stata sgominata dalla Squadra Mobile della Polizia di Trapani. Dieci persone sono state arrestate nel corso di un'operazione antidroga che ha portato alla luce un business da capogiro: la banda incassava in media 2.000 euro al giorno dalla vendita di cocaina, crack e marijuana.
Le indagini, avviate nel settembre 2020, hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell'organizzazione, che aveva come base due palazzine del rione San Giuliano. L'attività di spaccio era gestita da Maurizio Di Pietra, 40 anni, con l'aiuto della moglie e del figlio minorenne. Le abitazioni della famiglia Di Pietra e un garage a loro disposizione fungevano da supermarket della droga, dove un viavai di acquirenti era presente a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Dalle intercettazioni è emerso che l'organizzazione incassava cifre considerevoli: "Di fumo hai fatto 820 euro e di cocco basato 710", si vantavano i pusher. I guadagni giornalieri potevano arrivare anche a 1.800 euro, con una media di 2.000 euro al giorno. Per attirare i clienti, l'organizzazione offriva una varietà di droghe a prezzi concorrenziali e garantiva un servizio rapido ed efficiente. I pusher erano attenti alle esigenze dei clienti, offrendo consigli e sconti a quelli fidelizzati.
Per sfuggire ai controlli da parte delle forze dell'ordine, l'organizzazione aveva adottato alcune misure di sicurezza. I pusher indossavano guanti durante la vendita e consigliavano ai clienti di inghiottire le dosi in caso di controlli. Le scorte di droga erano custodite da tre donne, arrestate nel dicembre 2020 con 366 grammi di cocaina. Nonostante l'arresto delle donne e i precedenti blitz, l'organizzazione non si è fermata. Le intercettazioni rivelano che il gruppo pianificava di espandere il proprio giro d'affari.
IL CRACK. Negli ultimi anni, il consumo di crack, una forma low-cost di cocaina ottenuta dalla lavorazione della cocaina in polvere con bicarbonato di sodio o ammoniaca, è diventato una preoccupante realtà in Sicilia, con un picco di diffusione in città come Palermo, Agrigento e, non da ultimo, Trapani.
A Trapani, il fenomeno dello spaccio e del consumo di crack è relativamente recente, ma negli ultimi anni ha assunto dimensioni preoccupanti. Le forze dell'ordine hanno registrato un aumento del numero di sequestri di crack e di persone arrestate per spaccio o possesso di questa droga.
Diverse cause concorrono alla diffusione del crack in Sicilia, tra cui il basso costo (il crack è molto più economico di altre droghe come la cocaina in polvere, rendendolo accessibile a una fascia più ampia di persone, anche a quelle con redditi bassi), la facilità di preparazione, l'effetto immediato.
Il consumo di crack ha conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale. Il crack è una droga altamente addictive, che può portare a una dipendenza fisica e psicologica. Può causare una serie di problemi psichiatrici, come paranoia, ansia, depressione e psicosi. Può causare gravi danni fisici, tra cui problemi cardiovascolari, respiratori e neurologici. Può portare alla morte per overdose o per complicazioni legate al suo uso.