Abbiamo incontrato l'avvocato Giovanni Lentini, candidato sindaco alle prossime amministrative dell’8 e 9 giugno, a guida della coalizione Unione per Castelvetrano, composta dalle liste “Fratelli d'Italia”, “Forza Italia”, “Prima l’Italia”, “Cittadini in Democrazia”, “Castelvetrano Civica” e “Castelvetrano Rinasce”.
Ecco le domande che gli abbiamo posto.
Avvocato Lentini, qual è il punto del suo programma più prioritario?
La prima cosa da fare è riorganizzare la macchina amministrativa del comune. Com’è attualmente non va. Me lo dicono i cittadini, gli imprenditori, oltre ad averlo apprezzato io stesso da avvocato. Non è un problema di singoli dipendenti, ma di organizzazione, di digitalizzazione, formazione e motivazione. Ma anche di far parlare i servizi tra di loro. E’ prioritario perché se non abbiamo una buona macchina amministrativa, è difficile progettare adeguatamente, affrontare la manutenzione della città, affrontare i problemi sociali. Dobbiamo riorganizzare il sistema amministrativo e soprattutto mettere in moto uffici fondamentali, come quello della riscossione dei tributi.
A proposito di riscossione, oltre agli evasori totali, c’è una grossa percentuale di debito: cittadini di cui il comune conosce quanto devono alle casse dell’ente. E spesso si tratta di cifre ingenti che si trascinano per anni, forse per decenni. Come risolvere questo problema?
Dalle notizie che ho appreso dai funzionari (sono dati pubblici), c’è un 50 per cento di evasione. Certo, nei confronti dei morosi storici che non pagano perché proprio non vogliono pagare, bisogna agire coattivamente. Ma nei confronti di chi si dichiara disponibile a pagare, occorre trovare delle modalità che vanno oltre i limiti stretti delle rateizzazioni, in modo che queste possano invece essere adeguate per far pagare lentamente la gente. Non bisogna essere aggressivi nei confronti del cittadino, perché la mia professione mi ha insegnato che se il creditore “uccide” il debitore, non prende una lira. Il debitore deve sopravvivere. E se sopravvive, forse, ti paga.
Sei liste a supporto sono tante. Si è occupato personalmente della selezione dei candidati?
No, ma naturalmente ho voluto conoscerli…
Le faccio questa domanda perché c’è nell’aria l’idea, a mio avviso molto condivisibile, che la Democrazia Cristiana avrebbe avuto timore a consentire l’uso del proprio simbolo a Castelvetrano. E’ come se avesse considerato, per “la legge dei grandi numeri” l’eventualità di un possibile coinvolgimento di qualche candidato consigliere in operazioni antimafia relative ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Ovviamente non c’è alcun riferimento ad una lista in particolare…
Io credo che a Castelvetrano, la presenza di questo boss, che oggi non c’è più, sia stato un alibi per la cattiva amministrazione della città. Per altro, forze dell’ordine e magistratura hanno dato al sistema dell’organizzazione mafiosa castelvetranese e non, sul piano giudiziario, dei colpi quasi mortali. Poi, la delinquenza è nata con l’uomo e continuerà chissà ancora per quanto. Anche se Giovanni Falcone diceva che la mafia è un fenomeno umano, destinato ad avere una fine. Ma la posizione della nostra Unione, e ritengo che sarà così anche per tutte le altre liste, non è in discussione: la criminalità organizzata è da combattere. E il prestigio della politica è uno strumento per fare in modo che, non solo non risorga, ma venga sempre più eliminata dalla nostra cultura e dalla nostra mentalità.
Perché votare Lentini?
Perché abbiamo messo insieme un’alleanza politica che dà le gambe forti al nostro progetto di risanamento della città. Perché senza un gruppo dirigente forte che ha credibilità, sia con le altre istituzioni comunali, che con quelle regionali e nazionali, noi Castelvetrano non la possiamo fare rinascere.
Egidio Morici