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28/05/2024 06:00:00

 La selva oscura della scuola

di Katia Regina

Questa volta affronterò la questione in maniera diversa, professionale, da educatrice socio-pedagogica. Per i più distratti: una professoressa di una scuola media di Treviso ha esonerato due studenti di fede islamica dallo studio della Divina Commedia per non urtare la loro sensibilità religiosa.

Sarebbe bastato introdurre l'opera in quanto poema epico, spiegare cosa si intende per Viaggio dell'eroe, esattamente come l'Odissea, l'Iliade, Moby Dick e per certi aspetti pure Harry Potter. Contestualizzare poi i riferimenti religiosi della Divina Commedia considerando il periodo storico-culturale intriso di conflitti tra cristiani e musulmani e gli echi delle crociate non ancora del tutto sopiti. Ipotizzare che le informazioni di cui disponeva lo stesso Dante erano influenzate da testi storici di matrice cristiana. In altre parole, fare ciò che ogni insegnante dovrebbe fare: fornire agli studenti tutti gli strumenti necessari per attivare un pensiero critico rispetto al contenuto. Coinvolgerli emotivamente mostrando loro la monumentale poetica ricca di simbolismi e allegorie incastonate in endecasillabi armoniosi.

La docente che ha pensato, in buona fede suppongo, di chiedere agli studenti di religione musulmana, di coinvolgere i loro genitori per ottenere il permesso di studiare un'opera di chiara ispirazione cristiana, ha frainteso i principi fondanti della Pedagogia dell'inclusione, che, se da una parte garantisce agli studenti di altre fedi la possibilità di esonero dalle attività scolastiche d'ispirazione cattolica, allo stesso tempo invita a valorizzare le diversità religiose come una ricchezza, a promuovere dunque il dialogo interculturale. In questo caso poi, trattandosi di un'opera fondamentale per la cultura personale di tutti gli studenti, si può affermare che si è persa una preziosa occasione per dimostrare che le diverse culture si possono incontrare se affrontate con la giusta sensibilità.

Le recenti disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative (legge n.25 del 15 aprile 2024), stabiliscono la possibilità, all'interno delle scuole, di avvalersi di queste figure professionali per quanto riguarda la consulenza, il supporto, la formazione, l'orientamento e tutto ciò che concorre al benessere degli studenti e del corpo docente. Purtroppo queste disposizioni hanno disatteso la richiesta di rendere organico l'inserimento di queste figure professionali, lasciando aperta la possibilità di scelta alle scuole. Tutto questo per dire che, nel caso specifico sarebbe stato risolutivo potersi consultare con un professionista in grado di fornire soluzioni meno drastiche, dopo un'attenta analisi dei soggetti coinvolti.

Assolto il compito professionale vorrei ora chiudere con un registro più lieve, ironico, ma altrettanto significativo:

Dante incontra Maometto nel Canto XXVIII dell'Inferno, il Profeta è dilaniato, viene descritto con il corpo aperto dal mento all'ano, come se fosse stato tagliato a metà. Le sue interiora sono disgustosamente visibili (li costrutti sparti) e il suo dolore è straziante. Oggettivamente splatter questa visione che potrebbe giustificare l'esonero di studenti deboli di stomaco. Ma ecco che il Sommo Poeta mostra la sua compassione, nonostante lo abbia collocato all'Inferno per aver seminato discordia nel mondo con la sua religione, non lo giudica in base alla sua fede, ma riconosce la sua sofferenza e la sua umanità. Ecco, sarebbe bastato leggere a voce alta questo passo, coglierne l'interpretazione che vede quella sofferenza come rappresentazione del dolore di quanti si lasciano accecare dall'odio e dalla divisione dei popoli.

P.s. Apprezzabile invece la scelta di fare studiare in alternativa alla Divina Commedia le opere di Boccaccio, il Decameron può fornire spunti molto interessanti agli adolescenti per affinare la capacità e l'utilizzo di un linguaggio ricco di allusioni e doppi sensi.

Consigli per la lettura: ovviamente il Decamerone di Boccaccio

Consigli per la visione, sono esonerati tutti gli spettatori deboli di stomaco.