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30/05/2024 06:00:00

Castelvetrano, il voto di giugno. Il candidato sindaco Marco Campagna risponde alle nostre domande

 Abbiamo incontrato l’avvocato Marco Campagna, candidato sindaco alle prossime amministrative dell’8 e 9 giugno, sostenuto dal Partito Democratico e da Officina 24.

Ecco le domande che gli abbiamo posto.

 

Avvocato Campagna, qual è il punto del suo programma più prioritario?

 

Le scuole di Castelvetrano. La prima cosa che faremo sarà quella di verificare se ci sono problemi nelle scuole, da subito, in modo tale che dal primo settembre, quelle di nostra competenza potranno essere efficienti ed efficaci per accogliere i ragazzi.

 

Se il Movimento 5 Stelle avesse proposto un altro candidato sindaco al posto di Enzo Alfano, sareste andati insieme? Lei si sarebbe comunque candidato a sindaco, oppure avrebbe lasciato il posto alla nuova proposta del M5S?

 

Una nuova proposta dei 5 Stelle ci avrebbe fatto riflettere per fare sintesi. Noi eravamo disposti a farla su un nome che potesse provenire anche dai 5 Stelle, ma avendo fatto cinque anni di opposizione, chiaramente non poteva essere quello di Enzo Alfano. Un altro nome avrebbe visto la nostra sintesi.

 

Crede che a Castelvetrano ci sia un’emergenza sicurezza, oppure determinati episodi di criminalità sono stati ingigantiti?

 

La sicurezza è ormai un problema di tutte le realtà comunali, piccole e grandi. Anche Castelvetrano ha i suoi problemi, però credo sia stata anche un po’ mistificata rispetto a tanti piccoli episodi che si verificano nella quotidianità.

 

Ci sono stati recentemente dei presidi delle forze dell’ordine proprio nel sistema delle piazze, dove si erano verificati degli episodi sgradevoli.

 

Noi proponiamo di instaurare un presidio di sicurezza fisso nel sistema delle piazze, in uno dei locali che il comune metterà a disposizione delle forze dell’ordine per avere un punto di riferimento, non solo per garantire la sicurezza, ma anche per il turista che magari ha smarrito il portafoglio e sa dove poter rivolgersi in centro, per avere tutti i ragguagli del caso. Credo sia importante e si possa fare con una buona collaborazione, che c’è sempre stata, delle forze dell’ordine con il comune di Castelvetrano.

 

Che futuro avrà il porto di Marinella di Selinunte? Lei se n’era occupato da amministratore in passato, ma le problematiche sembra siano sempre le stesse. Oggi le emergenze vengono rincorse dalla Regione Siciliana, prima le rincorreva il comune. Che speranze di soluzione ci sono?

 

Nel tempo ho visto che c’è una sorta di diatriba scientifica sulle alghe: prima erano tossiche, adesso sembra che non lo siano più. Noi, quando abbiamo amministrato, avevamo trovato una soluzione che secondo me era molto valida, cioè quella di riutilizzare le alghe estratte, pulite con un apposito macchinario che avevamo ottenuto con un progetto finanziato transnazionale, trasformandolo in compost di tutto rispetto, premiato anche alla fiera Green di Rimini. Credo che rispetto alle alghe la strada da percorrere sia quella. Il porto poi, è destinato alla pesca e alle piccole imbarcazioni. Non bisogna immaginare chissà quali progetti, che avrebbero un impatto ambientale dirompente per la nostra borgata, che va valorizzata così com’è, permettendo chiaramente alla barche di navigare in tranquillità. Occorrerebbe fare degli interventi non molto costosi, come allungare il braccio in modo da permettere una maggiore fluidità delle correnti ed un utilizzo adeguato per quel porto. Sono molto chiaro, è inutile immaginare interventi che stravolgano l’ambiente, perché non è nostra intenzione andare in questa direzione. Il turista può venire da noi per altre tipicità, come un borgo marinaro servito bene, attraente, pulito e che offre dei servizi adeguati.

 

Qual è la sua posizione nei confronti della massoneria e dei massoni che rivestono dei ruoli pubblici apicali?

 

Basta applicare la legge sulle dichiarazioni di appartenenza. Io non credo all’esistenza di lobby massoniche che possono influenzare il voto amministrativo. Forse sono più forti quelle familiari, il cugino, il parente, che incidono sulla scelta dei voti. Sono sicuro che il voto sia libero e consapevole. Del resto, il fatto che cinque anni fa, ottomila cittadini hanno votato in una direzione, credo sia un ampio segno di libertà della nostra comunità.

 

Matteo Messina Denaro era solo un marchio negativo per Castelvetrano, oppure un’influenza più o meno diretta nella vita politica della città ce l’aveva?

 

Innanzitutto era uno dei capi della mafia, un latitante, finalmente arrestato per eliminare un’onta sull’intera nazione. Per Castelvetrano aveva un’incidenza negativa anche su chi avrebbe voluto investire, perché era chiaro che incideva nella vita sociale ed economica della città. Politicamente, credo di no, perché alla fine in vero interesse di questo tipo di criminalità sono i soldi. Giovanni Falcone ci ha insegnato che bisogna appunto seguire il denaro per catturare questi criminali (“follow the money”). E infatti uno degli strumenti repressivi migliori è la confisca dei beni dei beni della mafia per un utilizzo sociale. Adesso però è arrivato il momento di andare oltre questa narrazione, questa presenza che non c’è più. E tutti quanti, classe dirigente, imprenditori ed altri, non hanno più alibi per un futuro diverso a Castelvetrano.

 

Perché votare Marco Campagna?

 

Per una Castelvetrano diversa ed una classe dirigente che in questi anni ha fatto esperienza politica e conosce bene le problematiche della città. Partiremo dalle piccole cose per dare una qualità di vita migliore ai cittadini. Abbiamo tante idee che possono permettere alla comunità di ritrovarsi e scegliere di restare. La cosiddetta “restanza”, cioè rimanere dando però un nuovo senso a questi luoghi e a questa città.

 

Egidio Morici