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31/05/2024 06:00:00

Trapani saluta il maestro Carmelo Morreale, morto solo e povero

E' stato sepolto a Trapani Carmelo Morreale. Dopo 10 anni, il pittore conosciuto per il suo estro e la sua vita fuori dalle righe, è tornato a casa seppur in una bara. Morto solo e povero, ha avuto un doppio funerale: a Gibellina e a Trapani. Il sindaco Giacomo Tranchida, insieme alla Giunta, ha espresso cordoglio alla famiglia e a quanti hanno apprezzato e voluto bene in vita Morreale e si è adoperato per riportare le spoglie nella città natale.

Non molte le persone presenti ai funerali. Solo gli intimi, coloro che lo conosceva veramente, hanno voluto dare un ultimo abbraccio al maestro nella parrocchia della Madonna di Fatima a Casa Santa Erice. A celebrare la santa messa, monsignore Liborio Palmeri, direttore del museo di arte contemporanea “San Rocco”, e don Antonino Giuseppe Gerbino, parroco della chiesa. Presenti le autorità, artisti e persone del mondo della cultura, come Gicomo Pilati, Pino Maiorca, Salvatore Mugno. 

 

Ci sono artisti stupendamente intimi, e Morreale era uno di loro, chiamato a rallegrare il cuore di tutti – ha detto don Liborio Palmieri durante l’elogio funebre -. Dava un significato alle cose e laddove arrivava Carmelo c’era una vibrazione, succedeva sempre qualcosa. Era un artista estroverso e se si è varcato il confine tra la sua sobrietà interiore e il bisogno di tradurre le sue opere in gesti anche eclatanti, solo a lui è dato saperlo. Come molti di voi, anche io ho avuto dei suoi disegni. Mi ha, però, sempre colpito il fatto che era sempre lui a chiamarmi con la volontà di farmene dono. Non ho mai capito cosa potevo rappresentare per lui, ma certamente mi lasciava una energia”. Don Liborio ha poi citato i versi di una canzone di Paolo Vallesi, ricordando come quella che è stata considerata “creatività inutile” quando il maestro Morreale era in vita, oggi è arte che ha lasciato un segno nella società.

La volontà condivisa era di fare in modo tale che i resti mortali del maestro Morreale– sono le parole del sindaco Giacomo Tranchida che ha seguito da vicino la vicenda -, assurti a patrimonio per la comunità trapanese, rimanessero in città. Nel giorno dell’ultimo tributo a questo nostro artista, penso sia stato importante – continua Tranchida - il messaggio ascoltato durante la Santa messa presieduta da Don Liborio assieme a padrino Gerbino, una citazione che può essere rivolta alla politica che governa le nostre città. Ovvero che in futuro non siano considerate inutili né l’arte né le espressioni artistiche, che come nel caso del maestro Carmelo Morreale, qualificano anche le comunità”.