Non negano di averlo visitato ma entrambi i medici, Bavetta e Urso, hanno detto ai pm di aver saputo solo dopo il suo arresto che il paziente in realtà era Matteo Messina Denaro.
"A noi si è presentato come Andrea Bonafede", hanno risposto i due medici interrogati dai magistrati di Palermo che stanno tentando di ricostruire la latitanza del boss catturato a gennaio del 2023 e morto il 25 settembre scorso.
I verbali dei due professionisti, Francesco Bavetta, gastroenterologo e endoscopista di Marsala, e Giacomo Urso, chirurgo prima dell'ospedale di Mazara del Vallo, dove ha operato il boss, (nominato, pochi giorni fa, nuovo direttore di Chirurgia Generale all'ospedale Civico di Palermo), sono stati depositati agli atti del processo di un terzo medico: Alfonso Tumbarello, arrestato e poi finito a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Per mesi Tumbarello avrebbe scritto ricette e prescritto esami al latitante malato di cancro, sapendo esattamente, secondo i pm, chi fosse.
La Procura, che ha già individuato e fatto condannare una serie di complici del capomafia, ha accertato che Messina Denaro venne indirizzato e forse accompagnato di persona da Giovanni Luppino (l'imprenditore poi arrestato con il capomafia) da Bavetta per sottoporsi a una colonscopia di urgenza il 5 novembre del 2020.
A Luppino, che si è preso cura del padrino per anni portandolo anche a Palermo per la chemioterapia, è stato trovato un biglietto col nome di Bavetta, medico a cui l'autista del boss si era rivolto per sé già nel 2019. Lo stesso Messina Denaro ha confermato che fu Luppino a indicargli il nome di Bavetta.