Nuovi o rinnovati equilibri si delineano per la politica siciliana, le elezioni europee hanno reso un quadro piuttosto chiaro: cresce FI, cristallizza il consenso FdI, malino la Lega, DC e MPA mettono a segno il lavoro.
Il Partito Democratico cresce sul Paese e non sull’Isola, va meglio per le amministrative. Rivelazione per AVS che porta al Parlamento Europeo anche Leoluca Orlando.
Non vanno bene i partiti che si dicono centristi. Non c’è storia per Azione di Carlo Calenda e nemmeno per Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi in Sicilia, tolti gli 11 mila voti del leader nazionale, non arriverebbe nemmeno a quel 2% a cui si è consegnato.
A distanza di qualche settimana dal voto Edy Tamajo primo degli eletti in Forza Italia, con 122 mila preferenze, forte del risultato ottenuto anche grazie al sostegno di Cardinale e Cuffaro, ha deciso di restare a Palermo, rinunciando al seggio a Bruxelles.
La volontà è quella di andare alla Salute nel prossimo rimpasto di giunta, lasciando così le Attività Produttive.
Ma quali assessori saranno cambiati? E’ tutto un sottile equilibrio interno ai partiti ma soprattutto all’interno della coalizione che ha sostenuto il presidente Schifani. Da una parte c’è la DC di Totò Cuffaro che conferma fiducia ai suoi due assessori, Andrea Messina e Nuccia Albano. Forza Italia ne dovrà cambiare uno, Marco Falcone che ha scelto lo scranno europeo. Tamajo vorrebbe appunto un cambio di delega, la Sanità del resto è una casella di forte potere, prenderebbe il posto di Giovanna Volo.
L’ MPA conferma fiducia a Roberto Di Mauro. La Lega ha una postazione in bilico che riguarda Luca Sammartino, l’assessore potrebbe non aver accolta l’istanza al Riesame e dunque restare sospeso dai pubblici uffici, per la delega all’Agricoltura si aprirebbero nuovi scenari, conferma invece per Mimmo Turano che gode di fiducia piena.
Meno certezze dentro Fratelli d’Italia dove le caselle da sostituire sarebbero più di una, dovrebbe lasciare Francesco Scarpinato e Elvira Amata per fare spazio a Nicola Catania e Giusy Savarino.
Intanto l’8 luglio a Roma si riunirà il Consiglio nazionale di Forza Italia, a presiedere proprio Schifani, sul tavolo finiranno le questioni delle alleanze future, gli obiettivi del partito e anche l’ Autonomia differenziata.
I forzisti non vedono di buon occhio il provvedimento voluto dal Ministro Calderoli, difeso invece dal governatore siciliano.
L’appoggio poi esterno, per le europee, a soggetti diversi da Caterina Chinnici, capolista, è fonte di malumore. Temi che l’8 luglio verranno trattati.