“Fiamme sul Don - Diario di un flammiere sopravvissuto alla guerra" (Editore Tralerighe) è il nuovo libro dell’autore marsalese Giovanni Di Girolamo e di Enia Accettura.
Il diario racconta l’esperienza autentica di Rocco Mazzeo, per tutti Rino, inviato a combattere in Russia nel 1942 dal regime fascista, in qualità di flammiere, specialista addetto all’uso del lanciafiamme. Ferito in battaglia nel corso della battaglia invernale che ebbe luogo nella steppa gelata nei pressi del tristemente noto fiume Don, riuscì a far ritorno a casa nell’estate del 1943. Sposò l’amata Carmela e dalla loro unione nacquero quattro figli, che oggi hanno voluto condividere con sentimento e commozione l’esperienza diretta del padre, nella speranza che diventasse una storia.
Il diario è corredato da foto d’epoca e da un’ampia ricerca storica. Completano il volume le biografie di alcuni flammieri, fra cui quella di un cittadino marsalese, uno dei centotrentadue Caduti della nostra Città nel corso della famigerata Campagna di Russia.
Per Di Girolamo si tratta di una nuova esperienza editoriale, che segue “Prigionieri della Steppa” (Gaspari, 2019), “Armir – Il Ritorno dall’Oblio” (Tralerighe, 2022), pubblicato insieme ad Enia Accettura e Cristiano Maggi, e altri contributi in ambito storico.
Per Enia Accettura, coordinatrice del gruppo “Armir – Il Ritorno dall’Oblio”, è un nuovo tassello dell’intensa attività di ricerca di testimonianze storiche sulle vittime della guerra che porta avanti da diversi anni, con straordinario impegno e con instancabile passione.
“Sono onorato di aver dato il mio contribuito nel portare alla luce la testimonianza diretta di un uomo sopravvissuto all’orrore della guerra e che ha dovuto affrontare i postumi di quella tragica esperienza per tutta la sua esistenza. Grazie ad Enia e alla famiglia Mazzeo la sua storia non è stata dimenticata, e accompagna il sacrificio di molti nostri conterranei, che tristemente pagarono con la vita o, nel migliore dei casi, pur sopravvivendo si portarono dietro il traumi della tragica esperienza della guerra”, il commento Di Girolamo.