Lo statista guarda alle prossime generazioni, il politico guarda alla prossima campagna elettorale, dice il saggio. E lo sappiamo. Poi c'è Massimo Grillo, Sindaco di Marsala, a cui mancano pensieri lunghi e vista d'insieme sulla città che amministra. E che guarda pertanto non alle prossime generazioni - come potrebbe, d'altronde, vivendo di vitalizio - o alla città che verrà. Guarda al prossimo anno, alle elezioni amministrative, alla sopravvivenza sua.
Questo modo di amministrare e di fare politica trasforma la gestione della cosa pubblica in una specie di supermarket. E' tutto un mercato delle offerte, come nei volantini che troviamo nella cassetta delle lettere. Se serve a fare sopravvivere il sistema, è tutto legittimo e utile. Se proviene da fuori, allora si parla di "clientelismo", si comincia il panegirico sulla legalità, ormai parola svuotata di senso, usata solo per verniciare il proprio potere.
La politica è un supermarket, ed il volantino promozionale del Sindaco Massimo Grillo, per ora, è pieno zeppo di offerte. Ha deciso infatti di fare una conferenza stampa al giorno, un annuncio al giorno, un post ogni mezz'ora (impedendo i commenti, perchè mal si sopportano le critiche dei cittadini, al bancone della politica). Dimenticando una piccola regola della comunicazione, che i tanti esperti di cui si circonda, per ignoranza o per pietas non gli hanno spiegato, e allora lo facciamo noi, come consiglio non richiesto: la comunicazione, in politica, è una cosa abbastanza semplice, con principi molto lineari. Per farlo capire a tutti, facciamo un esempio: il lievito. La comunicazione è come il lievito. Hai l'impasto? Metti il lievito, attendi, l'impasto gonfia, fai la tua bella figura in cucina. Insomma, serve ad enfatizzare quello che si ha. Non c'è nulla di male. Seconda regola della comunicazione politica: fai bene, e fallo sapere. Ma poi entra in gioco la matematica: se il valore di ciò che fai è vicino allo zero, o è zero, puoi moltiplicare anche per mille. Il risultato sempre zero fa.
Ma forse è tutta una strategia sopraffina. Altro che prodotti in offerta, super sconti e tre per due. Grillo sembra proprio aver inventato una nuova offerta da volantino: tre per zero. Lunedì scorso, infatti, con un volantino promozionale, ha annunciato tre eventi in un sol pomeriggio di calura. L'inaugurazione del cantiere per l'ippodromo a lui tanto caro, il sopralluogo sulla provinciale, l'intitolazione di una rotonda. Tre per zero.
Zero, infatti, merita il progetto per l'ippodromo, prossima incompiuta della città. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: è uno scandalo, sotto tanti punti di vista. Non serve chiamarlo "cittadella dello sport" solo perchè c'è anche il campo di padel. I soldi del Pnrr servono, sulla carta, per colmare il gap tra Sud e Nord, creare ricchezza, dare opportunità ai giovani, non per finanziare le corse dei cavalli, nella stessa città in cui l'Università è andata via (e su cui ci sono le impronte digitali del Sindaco su un altro grande scandalo, quello del padiglione Covid). Tra l'altro l'ippodromo non è vero che sorge, come dice il Sindaco "in una zona priva di servizi", e che andava riqualificata. Ma quando mai. Sorge in mezzo al nulla, tra le ciare e le pirrere. Ci possono girare i western, lì. La sua costruzione non solo comporterà ernomi costi per la sua stessa sopravvivenza, (ma questo Sindaco ci pensa mai al dopo? Con quali soldi il Comune gestirà questo impianto? Quali entrate? O sarà il solito regalo che verrà fatto a qualche associazione per avere il maneggio gratis?) ma, in una città che ha enormi problemi di gestione Marsala, sarà un ulteriore fardello.
Zero è il "sopralluogo", neanche fosse un ispettore dell'Anas, al cantiere dei lavori della Strada Provinciale Sp62 di Ciavolo / Ciavolotto. E' una competenza dell'ex Provincia, non del Comune, su una strada che era diventata vergognosa e pericolosa. Ed è ora di finirla con questa politica che fa apparire una cosa elementare come una strada degna di questo nome, una sorta di favore fatto alla comunità. Meglio non farsi vedere, piuttosto che fare sopralluoghi.
Zero anche il terzo evento: l'intitolazione della piazza di Digerbato. La toponomastica, ormai, è diventata la via breve che hanno gli amministratori pigri per dimostrare che però lavorano.
Insomma, prendi tre e ottieni zero. Come offerta è insuperabile. Non l'aveva ancora inventata nessuno.
Giacomo Di Girolamo