Un'azione eclatante è stata messa in atto ad Alcamo dagli attivisti del gruppo ecologista "Muschio Ribelle". Un gruppo variegato, composto da giovani alcamesi e attivisti provenienti dal nord Italia, ha deciso di occupare la Funtanazza, un edificio di proprietà del Libero Consorzio Comunale, da anni in stato di abbandono all'interno della Riserva Naturale Bosco d'Alcamo.
L'obiettivo degli occupanti è chiaro: restituire alla comunità uno spazio vitale, ripulirlo dal degrado e trasformarlo in un luogo di incontro, formazione e azione per la tutela dell'ambiente. "Vogliamo creare spazi e iniziative sociali che possano arricchire la comunità e migliorare la qualità della vita di tutte", dichiarano gli attivisti. "Crediamo che una risposta allo spopolamento e alla desertificazione di queste zone debba passare da un riavvicinamento alla terra".
Un gesto simbolico, ma anche pratico. Gli occupanti hanno sigillato gli accessi alla Funtanazza e hanno invitato la popolazione a unirsi a loro. "Possiamo essere le gocce che spegneranno gli incendi", è il loro slogan, un chiaro riferimento ai devastanti roghi che hanno colpito la Sicilia occidentale lo scorso anno.
Gli attivisti hanno allestito un banchetto informativo all'esterno dell'edificio e hanno organizzato un'assemblea pubblica per discutere delle problematiche ambientali del territorio e delle possibili soluzioni.
L'occupazione della Funtanazza è destinata a far discutere. Da un lato, c'è chi apprezza l'iniziativa degli attivisti, sottolineando l'importanza di tutelare il patrimonio ambientale e di coinvolgere i cittadini nella gestione del territorio. Dall'altro lato, ci sono coloro che esprimono perplessità sulla legittimità dell'azione e sulle possibili conseguenze.
Intanto, "Muschio Ribelle" lancia un appello alla comunità: "Uniamoci per proteggere e rigenerare la nostra terra. Tutte le persone sono invitate a raggiungerci per agire insieme".