La crisi idrica che affligge Agrigento e il suo territorio ha mobilitato numerosi cittadini e associazioni che si sono riuniti in una marcia per l'acqua. La Chiesa agrigentina, consapevole della gravità della situazione che compromette la vita quotidiana della popolazione con un servizio idrico inadeguato, ha esortato le autorità competenti a trovare soluzioni emergenziali e strutturali efficaci, economiche e solidali per mitigare la crisi nei settori civile, agricolo, zootecnico e forestale.
La manifestazione ha visto la partecipazione di diverse associazioni, con il corteo partito alle 18 da piazza Cavour e conclusosi in piazza Aldo Moro, di fronte alla Prefettura, dove i manifestanti hanno chiesto l'intervento del prefetto Filippo Romano. Tuttavia, momenti di tensione sono emersi all'inizio del corteo quando un gruppo di persone ha tentato di aggredire Settimio Cantone, presidente dell'Ato idrico provinciale, costringendo la Digos a intervenire per evitare il peggio. Cantone, presente per manifestare il disagio di Aica, è stato allontanato per motivi di ordine pubblico.
Cantone ha spiegato: "Volevo manifestare il disagio di Aica contro questa situazione. Distribuiamo alla provincia di Agrigento l'acqua che abbiamo e abbiamo intrapreso diverse attività per alleviare la sete degli agrigentini. La mia presenza al corteo è stata vista come inadeguata, e per non creare problemi di ordine pubblico, ho deciso di non partecipare."
Un altro assente di rilievo è stato il deputato agrigentino Calogero Pisano, che ha definito la marcia un "evento politicizzato dalla sinistra" e ha scelto di non partecipare, pur esprimendo solidarietà agli agrigentini.
Nonostante il rischio di disordini, la manifestazione si è svolta pacificamente. Giovanna Cavalei, una partecipante, ha dichiarato: "L'acqua è un diritto, non un privilegio. La protesta dei cittadini di Agrigento è giustificata ed è un segnale di civiltà e consapevolezza dei propri diritti."
I manifestanti hanno espresso il loro disappunto per la gestione inadeguata della crisi idrica e hanno chiesto misure adeguate come l'intervento del Genio Militare e della Protezione Civile, oltre a un supporto economico immediato e investimenti futuri per costruire le infrastrutture necessarie. Attualmente, l'acqua ad Agrigento arriva solo ogni 15 giorni, e il sindaco Franco Micciché, definendo la situazione "la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni," ha firmato un'ordinanza per invitare i cittadini a non sprecare acqua.