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22/08/2024 13:05:00

Incidenti in mare, nel 2024 uno su tre è avvenuto in Sicilia. Il report

Il naufragio del veliero davanti alla costa di Porticello, nel Palermitano, è solo l'ultimo di una serie di incidenti in mare avvenuti quest'anno. 

 I mari che circondano l’Italia, e in particolare la Sicilia, si confermano scenario di numerosi incidenti marittimi, con cifre che delineano un quadro preoccupante per la sicurezza in mare. Nei primi sei mesi del 2024, sono stati censiti ben 39 episodi, che hanno causato 47 feriti e un decesso. Di questi, 13 sono avvenuti al largo delle coste siciliane, rappresentando esattamente un terzo del totale nazionale. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto pubblicato dalla Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Ministero dei Trasporti (Digifema), che monitora e analizza gli incidenti marittimi in Italia.

 La distribuzione degli incidenti in Sicilia è estesa su diverse aree costiere, tra cui Siracusa, Messina, Mazara del Vallo, Trapani, Augusta, Milazzo, Porto Empedocle e Catania. Questi episodi hanno coinvolto sia navi da diporto che pescherecci, con cause che variano dagli allagamenti ai capovolgimenti, dagli urti agli incagli.

L'ultimo rapporto annuale di Digifema, relativo al 2022, evidenziava già una situazione allarmante, con circa 100 segnalazioni di incidenti e sinistri marittimi su tutto il territorio nazionale. Tra questi, cinque si sono verificati al largo delle coste di Augusta, quattro a Siracusa, due a Mazara del Vallo, tre a Trapani, due a Siracusa e uno a Porto Empedocle. Queste cifre fanno emergere la Sicilia come una delle regioni più vulnerabili, insieme ad altre aree critiche come Genova, Napoli e Venezia.

 Uno degli incidenti più gravi degli ultimi anni, evidenziato nel rapporto, è stato l’incendio del traghetto Euroferry Olympia. Questo tragico evento è avvenuto a circa 10 miglia nautiche a nord dell’isola di Corfù, durante la traversata da Igoumenitsa a Brindisi. A bordo vi erano 239 passeggeri, 51 membri dell’equipaggio e 185 unità rotabili, tra cui due semirimorchi con merci pericolose. L’incidente ha costretto il comandante a ordinare l’evacuazione immediata della nave, con i passeggeri e l’equipaggio trasferiti in salvo sull’isola di Corfù. Tuttavia, 12 persone risultano ancora disperse, lasciando un tragico segno nella storia recente della navigazione marittima.

 Il rapporto di Digifema non si limita a fornire una panoramica degli incidenti, ma avanza anche una serie di raccomandazioni per migliorare la sicurezza in mare. Tra le misure proposte, l’installazione di allarmi sonori a bordo delle navi, che possano allertare tempestivamente l’equipaggio in caso di situazioni potenzialmente pericolose. Un'attenzione particolare è rivolta al settore della pesca, considerato a rischio per diversi motivi, tra cui l’orario di lavoro eccessivo, spesso superiore al limite massimo giornaliero, e le operazioni svolte prevalentemente durante la notte, in aree ad alta densità di traffico mercantile.