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29/08/2024 06:00:00

Una vita rubata/4. 20 anni senza Denise. Intercettazioni, indagini sbagliate e testimonianze inaffidabili

 I vent’anni dalla scomparsa di Denise Pitone che stiamo raccontando in questi giorni sulle pagine di Tp24 sono caratterizzati oltre che dalla grande sofferenza di una madre, Piera Maggio, che non sa dopo tutto questo tempo che fine abbia fatto la sua bambina, anche da indagini sbagliate, testimonianze spesso rivelatesi inattendibili, se non il frutto di mitomania, intercettazioni choc, ma anche sospetti di depistaggi o di gravi errori nell'inchiesta, specie dopo le rivelazioni dell'ex pm Maria Angioni che fu tra i primi pm ad occuparsi delle indagini sulla scomparsa di Denise e che oggi e lei stessa imputata a Marsala per diffamazione nei confronti di un ispettore di polizia. ( Qui la prima parte, qui la seconda, qui la terza).

Vent’anni tra le rassicurazioni di Sciuto, Behgjet Pacolli e gli abbagli degli inquirenti

Sono passati troppi anni dalle prime, confuse indagini, caratterizzate dalle dichiarazioni dell'allora Procuratore della Repubblica di Marsala, Antonino Silvio Sciuto, che ripeteva con insistenza che Denise era viva e sarebbe presto tornata a casa. Da allora, sono state seguite molte piste, quasi sempre rivelatesi sbagliate: da quella familiare, probabilmente la più vicina alla verità, fino agli abbagli presi dagli inquirenti quando, pensando di aver ritrovato Denise, si sono invece trovati di fronte a un fallimento. Un esempio è la cosiddetta pista kosovara, in cui è entrato l'imprenditore svizzero di origine kosovara Behgjet Pacolli, ex marito di Anna Oxa.

Tre mesi dopo la scomparsa, Pacolli si interessò personalmente del caso, cercando Denise tra gli zingari, salvo poi ritirarsi improvvisamente, suggerendo solo di cercare la bambina a Mazara. Cosa sapeva davvero Pacolli? In questo continuo alternarsi di ipotesi e avvistamenti, emerse anche la macabra versione secondo cui il corpo della bambina sarebbe stato conservato in un congelatore e poi gettato nel mare di Palermo. Questa versione fu raccontata da Giuseppe D'Assaro, 46 anni, in carcere per omicidio, che confessò di aver aiutato l'ex moglie a disfarsi del corpo della piccola. La donna da lui accusata era Rosalba Pulizzi, zia di Denise e sorella del padre naturale, Piero Pulizzi. Una versione inizialmente creduta dagli inquirenti, ma mai confermata dai fatti.

La testimonianza “visionaria” della Angioni

L’ex pm Maria Angioni ha aggiunto ulteriore confusione alla vicenda con le sue dichiarazioni: "Denise è viva, vive bene ed è mamma", affermò nel maggio 2021 durante una diretta televisiva. “Siamo riusciti, io e altre due donne molto colte e intelligenti, a individuare una persona che pensiamo sia Denise. Ha una figlia. Ho passato tutto all’avvocato Frazzitta e alla Procura. Ho la personale certezza che Denise sia viva. Si tratta di una famiglia, non per forza rom, difficilmente controllabile," ha dichiarato Angioni. L'ex pm ha poi aggiunto: "Temo sia per la sua sicurezza fisica e per quella del suo nucleo familiare, perché è probabile che non lo sappia - temo che non lo sappia la figlia e che non lo sappia il marito. Denise vive in un contesto internazionale familiare molto sereno; sono persone che vivono bene."

 

 


Angioni ha continuato: "Spero che quando a Mazara capiranno che abbiamo capito si decideranno a parlare. I giochi sono fatti, si è trattato di un bluff ai danni di Piera Maggio. Ho fornito tutti gli elementi alla Procura per capire tutto. Le persone coinvolte pensano di non aver fatto nulla di male perché sanno che Denise sta bene." “Preferisco dichiarare pubblicamente tutto ciò – ha concluso Angioni – per evitare che certe persone possano continuare ad ingannare. Il fine fondamentale è capire che Denise non va cercata morta, ma assolutamente viva. Sarebbe meglio che qualcuno parlasse per evitare ulteriori ferite. Io ho fatto tutto ciò che potevo fare, ora ognuno faccia il suo lavoro." Tuttavia, l’avvocato Frazzitta ha poco dopo dichiarato all’Ansa di non aver ricevuto alcuna segnalazione in merito, specificando di parlare anche a nome della madre di Denise.

L’intercettazione choc di Anna Corona

Tra tutte le intercettazioni legate al caso di Denise, una in particolare ha destato scalpore. Si tratta della conversazione intercettata il 25 maggio 2021 dai carabinieri del comando provinciale di Trapani, che coinvolge Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi ed ex moglie di Pietro Pulizzi, padre di Denise.
"Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe," è la confessione scioccante che Anna Corona fa alla figlia Alice. Nella conversazione, la Corona ricostruisce i movimenti di quel 1° settembre 2004, rivelando fatti fino a quel momento inediti o interpretati in modo diverso. Alice riferisce alla madre di non essere mai andata quel giorno al Mercatone, un'affermazione che suggerisce che la verità sui movimenti del giorno del rapimento di Denise non sia stata ancora completamente rivelata. La conversazione tra la Corona e la figlia è chiara fino a un certo punto, poi il tono diventa più sommesso, probabilmente perché la Corona copre il telefono, l'apparato intercettato.
È evidente che Anna Corona, riguardo ai fatti del 1° settembre 2004, confida alla figlia Alice un’informazione che quest’ultima ignorava, suggerendo una possibile confessione sul suo coinvolgimento nel rapimento di Denise. La Corona parla di un certo “Giuseppe”, una persona con cui avrebbe collaborato ma che non è stata mai identificata.

 

 CONTINUA