La nave di soccorso civile Mare Jonio è sottoposta a un'intensa ispezione a Trapani, con quattro controlli in un solo giorno. La ONG Mediterranea, tramite il capomissione Luca Casarini, denuncia un tentativo di bloccare le attività di soccorso e una possibile ritorsione politica legata al processo contro il Ministro Salvini. La Guardia Costiera giustifica l'ispezione come una verifica di routine sulla sicurezza della nave.
"Hanno comissariato la Capitaneria di Trapani"
La nave di soccorso civile Mare Jonio, attualmente ancorata nel porto di Trapani in attesa di ripartire per la sua prossima missione nel Mediterraneo centrale, è sottoposta da ieri mattina a un'intensa ispezione da parte della Guardia Costiera. Ben quattro controlli sono stati concentrati martedì 17 settembre, riguardanti aspetti tecnici, sanitari e di sicurezza della nave.
La ONG Mediterranea, proprietaria della Mare Jonio, denuncia un tentativo di bloccare le attività di soccorso e una possibile ritorsione politica legata al processo in corso contro il Ministro Salvini, accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di migranti dalla nave Open Arms nel 2019.
Luca Casarini, capomissione di Mediterranea, ha dichiarato: "Hanno commissariato la Capitaneria di Trapani, e inviato da Roma la squadra speciale che si occupa delle ong, quella che serve a bloccarle". Casarini ha inoltre sottolineato che, sebbene le ispezioni siano frequenti dall'inizio delle loro attività, l'intensità e la tempistica di questa maxi-ispezione sollevano sospetti.
La Guardia Costiera, dal canto suo, giustifica l'ispezione come una normale verifica di routine sulla sicurezza della nave, necessaria per garantire l'incolumità dell'equipaggio e delle persone soccorse in mare.
La vicenda si inserisce nel contesto del dibattito sempre più acceso sulle attività delle ONG di soccorso nel Mediterraneo, accusate da alcuni di favorire l'immigrazione clandestina e di collaborare con i trafficanti di esseri umani.