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01/10/2024 06:00:00

Polemiche e divisioni senza fine nel Pd siciliano

 Le polemiche e le divisioni all'interno del Partito Democratico siciliano non accennano a placarsi. Domenica sera si è conclusa la Festa dell'Unità a Palermo, e sulla pagina Facebook del partito i dem hanno pubblicato un messaggio di ringraziamento: "Quattro giorni intensi di iniziativa politica, undici dibattiti, due interviste, spettacoli musicali e teatrali. La Festa dell'Unità di Palermo dimostra che la comunità del Pd, dei Giovani Democratici e della Conferenza delle Donne è una grande risorsa per la nostra provincia e per la democrazia. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato nonostante le mille difficoltà organizzative, economiche e politiche, ma ce l'abbiamo fatta".

Tuttavia, all'interno di questo messaggio, vi era un riferimento implicito a Antonio Ferrante, che si era recentemente dimesso dalla presidenza della Direzione regionale del Pd, anche se non era stato citato direttamente. Il post proseguiva con un appello all'unità: "Il 'Noi' ha prevalso sull' 'Io'. Questo è il metodo che dobbiamo adottare sempre di più per far crescere e rafforzare la nostra comunità politica, lo dobbiamo a Palermo e ai suoi cittadini. In futuro, dobbiamo fare due cose: aumentare gli spazi di confronto e democrazia dentro il nostro partito, e creare un cordone sanitario verso quei comportamenti di pseudo-dirigenti che espongono il partito a critiche da parte dell'opinione pubblica. Chi ha qualcosa da dire troverà nel partito lo spazio per confrontarsi; chi sceglie i social o la stampa per comunicare i problemi interni, farebbe meglio a fare politica in un altro partito".

 

La replica di Ferrante non si è fatta attendere. Dopo l'attacco velato, ha risposto con un nuovo post su Facebook: "La criminalizzazione del dissenso politico, evocando addirittura 'cordoni sanitari' e condannando i social come strumento di comunicazione, sono atteggiamenti anacronistici, tipici dei partiti di destra, e non rappresentano certo un buon viatico per un partito che ha la democrazia nel suo stesso nome".

La vicenda sottolinea, ancora una volta, come all'interno del Pd le solite correnti continuino a non riuscire a convivere né a trovare percorsi condivisi. Le dimissioni di Ferrante hanno sollevato numerosi malumori, ma anche manifestazioni di solidarietà. I Giovani Democratici, ad esempio, hanno espresso il loro sostegno in una nota: "Antonio è sempre stato un punto di riferimento per tutte e tutti noi, un dirigente serio, sempre pronto a sostenerci senza alcun tornaconto personale o politico. Gli siamo grati per la dedizione verso il partito e la realtà politica e civile siciliana, ma soprattutto per l’affetto dimostrato alla comunità dei Giovani Democratici, anche nei momenti più difficili, quando pochi erano al nostro fianco. Grazie di tutto, Antonio, per noi sei e sarai sempre un esempio di cosa significhi essere un dirigente politico".

Anche Sergio Lima ha espresso appoggio alle posizioni di Ferrante, segno che all'interno del Pd ci sono ancora molte questioni aperte da affrontare, specialmente in vista dei congressi.