Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/10/2024 15:05:00

Il Governo taglia 4 milioni di fondi all'Università di Palermo

Negli scorsi giorni, il Ministero dell'Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto che stabilisce il riparto del fondo di finanziamento ordinario per le università italiane, che ha subito un taglio di 800 milioni sul tutto paese come denunciato già dall'Unione degli Universitari negli scorsi mesi e anche all'interno del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, che ha espresso il proprio parere negativo in merito al riparto dei fondi.

"Da anni assistiamo ai continui tagli sul Diritto allo Studio Universitario, questa volta di circa 800 milioni - dichiara Valerio Quagliano, Coordinatore dell'Udu Palermo - e nel nostro ateneo subiamo un taglio di 3.807.704, e dobbiamo paradossalmente ritenerci fortunati. In altri atenei di Italia assistiamo a tagli ancora più grandi, 9 milioni alla Sapienza, 8 milioni per la Federico II di Napoli e la Statale di Milano e questi sono solo alcuni atenei."

"Come Unione degli Universitari - continua Quagliano - abbiamo espresso il nostro parere negativo all'interno del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari sulle scelte di questo governo, di tagliare sul Diritto allo Studio, e continueremo a portare le nostre rivendicazioni nelle piazze di tutto il paese il prossimo 15 novembre. Contro il Governo Meloni che ha le sue uniche priorità nel dividere il paese con l'autonomia differenziata e che mira a reprimere le manifestazioni e manganella gli studenti e le studentesse, invece che investire nel loro presente e per il loro futuro."