Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/10/2024 11:24:00

Politica e malaffare, ecco i nomi degli indagati

 L'indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardiadi Trapani, coinvolge diversi esponenti politici e imprenditoriali della provincia, accusati di reati gravi come frode aggravata, malversazione di fondi pubblici e riciclaggio.

Tutto ruota attorno al movimento politico VIA, con i corsi di formazione che sarebbero serviti per alientare il sostegno elettorale al movimento creato dall'ex senatore Nino Papania. Tra le persone indagate spiccano Antonino Papania, Ignazio Chianetta, Angelo Rocca, Filippo Tilotta, Manfredi Vitello, Mario Castelli, Davide Piccichè, Cinzia Filippi, Anna Maiorana, Alessandro Manuguerra, Antonia Pirrone, Vito Bongiorno e Michele Vinci.

Oltre agli indagati, figurano alcune persone giuridiche. Le principali società ed enti coinvolti sono il Centro Siciliano per la Formazione Professionale (CE.SI.FO.P.), ente che gestiva i fondi per i corsi di formazione; l’Istituto di Studi e Ricerche Economiche e Sociali (I.R.E.S.); e l’Associazione TAI, implicata nel reimpiego illecito dei fondi ricevuti dalla Regione Sicilia.

Le accuse principali riguardano la gestione fraudolenta di fondi pubblici e il riciclaggio di denaro. Tra i reati contestati vi sono l’associazione a delinquere: gli indagati avrebbero creato un sistema di gestione illecita dei fondi per favorire interessi personali, utilizzando i fondi pubblici come “merce di scambio” per ottenere voti e consenso politico. La frode aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea: gli enti di formazione avrebbero ottenuto fondi comunitari tramite false dichiarazioni, approfittando di bandi della Regione Sicilia relativi al Fondo Sociale Europeo. La malversazione: i fondi ricevuti per i corsi di formazione non sarebbero stati utilizzati per le finalità previste, ma dirottati per pagamenti indebiti a persone e società vicine agli indagati. E infine, il riciclaggio e autoriciclaggio: parte dei fondi ottenuti sarebbe stata reimpiegata in operazioni economiche e finanziarie per nascondere l’origine illecita del denaro.

L’indagine evidenzia come il CE.SI.FO.P. e l'Associazione TAI siano stati utilizzati per garantire posti di lavoro in cambio di favori elettorali, creando un vero e proprio sistema di corruzione politica. Personaggi vicini a Papania e Rocca avrebbero ricevuto incarichi all’interno di questi enti in cambio di appoggio politico per le elezioni amministrative e regionali.