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28/10/2024 06:00:00

Com'è andata la kermesse di Forza Italia con i "big" del partito in Sicilia

Ieri si è conclusa a Santa Flavia la convention di Forza Italia, che ha visto la partecipazione dei vertici nazionali e regionali del partito.

L’apertura di Marcello Caruso
Marcello Caruso, segretario regionale, ha aperto la giornata con i saluti e i ringraziamenti: “La Sicilia ha dato un contributo straordinario, come accadeva in passato. Un consenso così ampio era inaspettato per alcuni, che pensavano che con la scomparsa di Berlusconi avremmo avuto i giorni contati, ma abbiamo dimostrato che non è così. Per la prima volta, la nostra regione ha un presidente di Forza Italia, che ha portato autorevolezza e voglia di rappresentare il sistema liberale con cui vogliamo governare”.

 Caruso ha sottolineato che la manifestazione non è stata autoreferenziale: “Individuare i bisogni e le ricette per risolverli era l'obiettivo di questi due giorni. Non vogliamo solo raccogliere consenso, ma far sentire la presenza del partito tra la gente, cercando un confronto costruttivo. Forza Italia è sempre stata vicina ai siciliani e viceversa. Il panorama politico attuale ci impone di rappresentare quel centro naturale in cui guardano riformisti, liberali e garantisti. La sinistra si sta consegnando a una marginalità ideologica, e tanti che si erano avvicinati a loro ora vedono in noi un punto di riferimento”.

Gli interventi di Barelli e Gasparri
I capogruppo alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, sono intervenuti sui temi economici e giustizia. Barelli ha parlato della Legge di Bilancio: “Stiamo affrontando una manovra con scelte positive ma da migliorare, in un contesto internazionale aggravato dalle tensioni geopolitiche. Con un debito pubblico di 3.000 miliardi, la pressione fiscale è elevata. Forza Italia sta lavorando per abbassarla, anche a favore dei redditi medi”.

Gasparri ha proposto di organizzare in Sicilia la prossima conferenza nazionale degli enti locali, rivolgendo l’invito al presidente Schifani, e ha parlato della giustizia: “Vorrei che il 90% dei magistrati, che sta in silenzio, dicesse qualcosa su chi parla troppo e condiziona la politica. Noi siamo stati promotori del 41-bis e non prendiamo lezioni di antimafia da nessuno”.

 

 

Il bilancio di Schifani
Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha fatto il punto sui suoi due anni di governo: “Ringrazio Marco Falcone, assessore all'Economia, per il suo contributo essenziale a questo governo, con competenza, rigore e radicamento nel territorio”. Schifani ha evidenziato la riduzione del disavanzo, il sostegno a imprese e famiglie e l’accordo con il MEF sulla riduzione della partecipazione al fondo sanitario nazionale. “Siamo orgogliosi e andiamo avanti senza pause. Non faccio passerelle, perché non c’è tempo. Ringrazio anche gli alleati che ci sostengono”.

Schifani si è commosso nel ricordare Berlusconi, sottolineando l’importanza della sua eredità politica.

Le conclusioni di Antonio Tajani
Il segretario nazionale Antonio Tajani ha chiuso la kermesse affermando l’identità di Forza Italia all’interno del centrodestra: “Non tradiamo il centrodestra, ma abbiamo il diritto di essere noi stessi. Difenderemo sempre i nostri valori e la nostra identità”.

Tajani ha posto l’accento sul ceto medio, proponendo di utilizzare i fondi del concordato fiscale per abbattere le tasse: “Vogliamo abbassare l’Irpef dal 35 al 33% per la seconda fascia e ampliare la base imponibile a 60.000 euro. Il ceto medio è il motore dell’Italia, e abbiamo il dovere di sostenerlo, perché senza di esso la macchina del Paese non funziona”.