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29/10/2024 06:00:00

Politica e favori a Marsala. Perchè è indagato il consigliere Massimo Fernandez

C’è anche Massimo Fernandez, consigliere comunale di Marsala, tra i politici coinvolti nell’indagine coordinata dalla Procura di Marsala che ha svelato un patto corruttivo e un giro di favori e distrazione di soldi pubblici attorno al Movimento VIA.

Un’inchiesta che ha al centro l’ex senatore Nino Papania (già in carcere per voto di scambio) e che ha visto il referente marsalese del movimento VIA, Ignazio Chianetta, finire agli arresti domiciliari. Fernandez è indagato per alcune somme che avrebbe ricevuto dalle associazioni controllate da Papania e da Angelo Rocca (anche lui ai domiciliari), coordinatore provinciale di VIA. Non gli è stata imposta nessuna misura cautelare, soltanto il sequestro di somme.

Per gli investigatori Fernandez ha ottenuto quei soldi da parte dell’Associazione TAI, controllata dall’ex senatore, per fini politici. Solo che quei soldi arrivavano dall’Unione Europea, e dovevano essere destinati a un programma, chiamato Game Over, che non sarebbe mai stato realizzato. La figura di Fernandez emerge come parte di una rete volta a consolidare il Movimento V.I.A. attraverso la distribuzione di fondi e risorse a sostenitori selezionati, garantendo così fedeltà politica. In questo contesto, l’Associazione TAI rappresenta il canale per veicolare risorse pubbliche, distogliendole dai progetti ufficialmente approvati.

Le vicende che riguardano Fernandez toccano anche la giunta guidata dal sindaco Massimo Grillo e le manovre politiche dietro alle nomine degli assessori. Fernandez, infatti, sarebbe stato l’uomo di Papania dentro il consiglio comunale e avrebbe fatto da intermediario per far entrare in giunta Giacomo Tumbarello (oggi vice sindaco della città).


L’accusa di malversazione si fonda sull’ipotesi che Fernandez abbia percepito fondi pubblici per prestazioni mai rese, attestando falsamente di aver svolto compiti a favore dell'Associazione TAI. Questi fondi, provenienti da finanziamenti pubblici, dovevano sostenere progetti di formazione e inclusione, ma secondo l’accusa, sarebbero stati deviati per alimentare interessi personali e politici.
Fernandez è il quarto consigliere comunale di Marsala coinvolto in questa indagine. Gli altri tre, Pino Ferrantelli, Vanessa Titone e Michele Accardi, proprio qualche giorno fa hanno ottenuto la revoca della misura cautelare del divieto di esercitare il ruolo istituzionale. Secondo le indagini avrebbero aderito a VIA e sostenuto il partito di Papania in cambio dell’assunzione di figli e nipoti negli enti di formazione controllati dall’ex senatore.


La difesa di Fernandez
Il 24 maggio 2023, Fernandez è stato interrogato, ma ha negato ogni coinvolgimento con l’Associazione TAI e il progetto “GAME OVER,” nonostante gli siano stati mostrati documenti comprovanti il suo ruolo. Questa dichiarazione contrasta con le prove raccolte dall’inchiesta, che includono ricevute di pagamento e documentazione contrattuale. Fernandez si è difeso anche in consiglio comunale. Non è il tipo che parla molto. Anzi, sono quasi inesistenti le sue dichiarazioni in consiglio comunale. Anche per il suo italiano insicuro (e pensare che era stato nominato presidente della commissione turismo…).
Qui la sua breve dichiarazione in consiglio comunale il giorno in cui è scoppiato lo scandalo giudiziario.

 

 

I pagamenti sospetti
Dalle ordinanze emerge che tra il 14 marzo e il 9 giugno 2022, Fernandez ha ricevuto tre bonifici dall’Associazione TAI, per un totale di €3.900. Firmando un contratto con l'Associazione per un ruolo di “assistente” nel progetto "GAME OVER" il 31 agosto 2021, ha beneficiato di anticipi di pagamento documentati da ricevute emesse dalla stessa TAI, tra cui un bonifico di €2.000 il 14 marzo e uno di €1.000 il 20 aprile. Tuttavia, intercettazioni telefoniche indicano che il ruolo di Fernandez come “assistente” andava ben oltre l’incarico ufficiale: il suo compito reale sarebbe stato quello di intermediario politico in consiglio comunale.


Fernandez e l’assessore Tumbarello
Fernandez secondo quanto si legge negli atti dell’indagine curata dalla Procura di Marsala, avrebbe messo in campo l’intermediazione politica nel consiglio comunale di Marsala per garantire la nomina dell’Assessore Giacomo Tombarello, in sintonia con gli obiettivi di Papania e del Movimento V.I.A.
Intercettazioni del 20 aprile 2022 evidenziano la connessione tra Fernandez e Papania, che conferma l’avvenuto pagamento di €1.000. Durante una conversazione, Fernandez sollecita Papania chiedendo ulteriori informazioni su un “corso ASO” per assistenti alla poltrona, un argomento che appare un pretesto per ottenere ulteriori fondi. Al contempo, Fernandez accenna alla possibilità di un nuovo pagamento in occasione della Pasqua, suscitando una risposta ironica da parte di Papania.


Il reclutamento di Giovanni Maltese
Un altro capitolo dell’inchiesta riguarda il reclutamento di Giovanni Maltese, ex consigliere comunale di Erice che nel 2019 fu implicato nell’operazione antimafia “Scrigno,” all’interno del Movimento V.I.A. Fernandez, insieme al coordinatore del movimento Ignazio Chianetta, avrebbe facilitato incontri con Maltese in cui è emersa l’intenzione di “arruolarlo” per scopi politici, nonostante i suoi precedenti giudiziari. Anche Fernandez ha dei trascorsi giudiziari che gli hanno fatto rischiare il posto in consiglio comunale. Proprio alla prima seduta di consiglio comunale, nell’ottobre 2020, venne sollevata la possibile ineleggibilità per i suoi trascorsi giudiziari. Ma tutti i consiglieri non batterono ciglio, tranne uno, Piero Cavasino, che si è astenuto quando bisognava dare l’ok.
Fernandez qualche anno prima non gli era andata così bene. Era stato eletto in consiglio provinciale, ma nel 2008 venne dichiarato incandidabile per una vecchia condanna per droga risalente ai primi anni 2000. Era stato anche sotto processo per falso, perchè avrebbe nascosto i suoi precedenti. Ma le accuse caddero e venne assolto.
Oggi è a Sala delle Lapidi.