“Porto di Marsala”, un giorno, forse, sarà anche il titolo di un libro. Il sindaco Massimo Grillo dice che una volta smessi i panni di amministratore e politico lo scriverà. In realtà, negli ultimi venti anni di pagine e pagine della storia della realizzazione del porto — che ancora non si costruisce — ne abbiamo scritte tante, mettendo insieme progetti, denunce, lotte di potere, indagini, speranze e illusioni.
La storia del porto è, purtroppo, il paradigma di come le cose non funzionano in questa nostra Sicilia e in questa nostra città. Nonostante la realizzazione di questa infrastruttura sia ritenuta di vitale importanza per il rilancio economico della città, non si è mai riusciti ad arrivare fino in fondo e dopo decenni si è sempre fermi ad un punto morto con il porto che, ad oggi non è sicuro, non consente la navigazione in totale sicurezza e cosa ancora più assurda, non è conforme al Piano Regolatore del Porto redatto dalla MYR che ha invertito le due aree, quella turistica con quella commerciale e viceversa.
La settimana scorsa, dopo mesi e mesi di silenzio da parte di amministrazione comunale di Marsala e Regione Siciliana, sulla situazione attuale della procedura per il nuovo progetto, si è tornati a parlare di porto in occasione della riunione organizzata dall’ex sindaco Giulia Adamo e dal gruppo Coraggio e Passione. La Adamo ha tenuto a precisare che è arrivato il momento di mettere da parte le polemiche e di puntare tutti verso un unico obiettivo, e che questa deve essere una battaglia di tutti i cittadini di Marsala. "La gara d’appalto è stata fatta un anno e mezzo fa – afferma la Adamo - ad un certo punto mancavano i soldi, poi li hanno trovati; da sei mesi il Genio Civile a Trapani ha i soldi per firmare, e noi chiediamo che immediatamente si passi alla firma. Non è accettabile che si continui a perdere tempo. Chiediamo che vengano date alla ditta che ha vinto la gara gli studi e tutti i progetti fatti prima, perché sono di proprietà della Regione e del Comune. Chiediamo che si inizi a dragare i fondali del porto, perché le barche non possono più entrare, ed infine chiediamo alla Regione di individuare la fonte di finanziamento”. Qui l'intervista a Giulia Adamo.
Dai cenni storici ai nostri giorni – A fare un breve excursus storico del porto di Marsala, in occasione della riunione del 28 ottobre, è stato Ninni Candela, ex dirigente della Provincia di Trapani, che ha sottolineato che il suo intento non è quello di strumentalizzare politicamente la questione: “Lo sviluppo della città è strettamente legato alla funzionalità del porto”. E per questo ha portato l’esempio di Trapani, che ha un indotto significativo, con circa 2mila posti di lavoro e un flusso annuale di 500mila passeggeri. “La nostra città è una piattaforma logistica che merita attenzione e potrebbe attrarre investimenti privati.” Candela ha ricostruito i fatti dall'inizio, ricordando che per anni si è discusso di due progetti per il porto: uno pubblico, redatto dall’ingegnere Viviano, e uno privato, promosso dalla MYR di Massimo Ombra. Si è parlato a lungo dell’assenza di un progetto pubblico, ma la documentazione dimostra il contrario. Già nel 2013, il progetto pubblico aveva ottenuto i pareri del Genio Civile, dopo la stesura del progetto definitivo nel 2009. Tuttavia, la sua realizzazione fu sospesa a causa di una denuncia che portò a un breve sequestro del piano, al termine del quale la delega come stazione appaltante fu trasferita a Marsala. “Il sindaco Adamo intraprende l’attività per avere i pareri. Il 27 novembre del 2013 viene avviata la procedura VIA VAS e, nel frattempo, viene avviata la procedura della MYR. Il sindaco Adamo si dimette – continua Candela — concordate le due procedure, il Ministero, il 22 aprile del 2016, chiede al Comune una nota che confermasse lo stato di necessità e urgenza per la messa in sicurezza del Porto di Marsala. Bastava collegarsi con le capitanerie di porto per verificare che nel 2009 e poi nel 2010 e nel 2014 ci sono state delle ordinanze di inibizione, prima parziale e poi totale. Alla nota del Ministero, però, il Comune di Marsala non ha mai risposto, per ragioni a me sconosciute. Il Ministero, non ricevendo controdeduzioni dal Comune di Marsala, il 25 luglio del 2017 esprime parere negativo, per mancanza dell’integrazione da parte del Comune”.
La situazione attuale – L’ingegnere Candela poi fa il punto recente dei fatti che si sono succeduti nell’ultimo periodo, con il sindaco Grillo che “ha prima attinto al fondo di rotazione, il 5 ottobre 2020, acquisendo la somma di 664mila euro; ha poi ritenuto, vista l’entità delle somme necessarie per la messa in sicurezza del porto, di restituire la delega di stazione appaltante alla Regione e l’8 maggio 2023 è stato affidato al Genio Civile il compito di procedere all’affidamento dei servizi per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica. Il Genio Civile ha proceduto all’affidamento ma, dopo circa un anno e sei mesi, non è stato sottoscritto il contratto e dunque non parte l’attività progettuale che consentirebbe di appaltare l’opera”.
Il sindaco Grillo, le sue verità e “le due correnti di pensiero”…: “Tutti vogliamo il porto; quando mi sono insediato, veniva revocata l’autorizzazione alla MYR ma al contempo si manteneva il nuovo piano regolatore, che ancora oggi è vigente. Significa che bisognava ripartire dalla nuova configurazione del porto. Ci siamo attivati per ottenere il nuovo finanziamento, facendo prima il nuovo progetto. Noi non avevamo il progetto conforme al piano regolatore e abbiamo dovuto richiedere il finanziamento per la nuova progettazione. Nel frattempo emergono due correnti di pensiero: una che voleva soltanto la messa in sicurezza del porto per un importo di venti milioni di euro, e la mia, con una progettualità da sessanta milioni di euro. Seppur con delle divergenze alla Regione, è stata recepita la nostra proposta dall’allora presidente della Regione, Musumeci. A quel punto accade una cosa molto strana: da un anno e passa, questo contratto con la società di professionisti che si sono aggiudicati l’appalto non viene sottoscritto".
Il contratto non si firma perché hanno sbagliato un capitolo di bilancio... – "Ci hanno detto che, stranamente, hanno sbagliato il capitolo di bilancio della Regione e, purtroppo, non si potevano utilizzare da subito le risorse per la progettazione", continua il sindaco Grillo. “Devo dire che, grazie al marsalese ingegnere Marino, capo del Genio Civile, si è riusciti a risolvere il problema, dopo tanto tempo e con tante difficoltà burocratiche, e a correggere questo errore. Marino mi ha rassicurato che ha parlato con gli stessi professionisti della società aggiudicataria, i quali, dopo tanto tempo, avrebbero potuto obiettare che non era più sostenibile l’iniziativa per ragioni professionali ed economiche”.
Grillo spiega la sua versione dei fatti sul perché si è deciso di trasferire la competenza alla Regione: “Il Comune di Marsala ha rinunciato a fare da stazione appaltante e l’ha trasferita a chi ha diretta competenza, perché, fin tanto che non entreremo nell’autorità portuale, è della Regione. Conoscendo le difficoltà tecniche, gestionali e organizzative legate al PNRR e ai cantieri già in corso per la riqualificazione della città, abbiamo ritenuto di delegare non solo per le ragioni della gara d’appalto ma anche per un motivo di trasparenza, che non è secondario. Quando ho visto che c’erano tante diverse correnti di pensiero che potevano anche interferire con le attività della pubblica amministrazione, ho detto: la competenza è della Regione; noi possiamo essere solo organo di controllo. Oggi siamo nelle condizioni di poter dire che, firmato il contratto, la società ha pochi mesi di tempo per definire il progetto e una volta ottenuto questo si può procedere al finanziamento, che è la cosa che più ci interessa. Bisogna però seguire e lavorare insieme e vigilare per evitare che ci siano distrazioni”.
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