“L’ho sempre vista felice. Non c’è stato alcun litigio. Foto osè? Non ne so nulla”.
A parlare è la migliore amica di Larimar Annaloro, la quindicenne di Piazza Armerina trovata impiccata nei pressi della sua casa. Un caso che continua a sollevare interrogativi e lasciare senza risposte la comunità, la famiglia e gli amici. Larimar, conosciuta come Lari, è stata descritta come una ragazza solare, brillante, amata da chi le stava accanto. La sua morte ha scosso profondamente i compagni di scuola e gli amici, tra cui la sua migliore amica che ha espresso il suo smarrimento e il suo dolore, respingendo alcune voci che circolano attorno a questa tragedia.
Secondo l’amica, Lari non aveva mostrato segni di sofferenza o disagio nei giorni precedenti. "Io l’ho sempre vista felice," racconta la ragazzina al Corriere della Sera, spiegando che Lari era ben integrata nella nuova scuola e aveva costruito legami forti con i suoi coetanei. "Non ho suoi messaggi in cui mi dice che sta male," aggiunge, sottolineando quanto fosse difficile per lei comprendere quello che è accaduto. Riguardo a un presunto litigio avvenuto quella mattina tra Lari e un’altra ragazza, l'amica smentisce: "Non c’è stato nessun litigio. Lei e l’altra ragazza stavano solo parlando, e non in modo animato." Sulle eventuali foto osè che sarebbero circolate nelle chat dei ragazzini: «Io non ne ho mai saputo nulla e nemmeno Lari mi ha mai detto niente del genere». Il solo ricordo che l’amica lega a «qualche problema» sono i ragazzi. «Sì, magari i fidanzatini le avevano portato dei problemi», dice riferendosi alle gelosie di alcune ragazze. Ma erano «cose da niente. Lei era bella, allegra, bravissima a scuola e nello sport, ben voluta. Stavamo bene, assieme...».
Sul caso interviene anche Rocco Cosentino, il procuratore minorile di Caltanissetta che sta seguendo l’indagine. "Noi partiamo da un fatto oggettivo: una ragazza che si è suicidata," afferma Cosentino, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Tuttavia, non esclude altre ipotesi, lasciando aperta la possibilità che ulteriori sviluppi possano orientare le indagini in nuove direzioni. "Se dalle indagini dovessero emergere altre ipotesi, aggiorneremo di conseguenza l’iscrizione del reato."
Il procuratore ha anche raccolto alcune delle preoccupazioni e dei dubbi avanzati dalla famiglia di Larimar, che sospetta che dietro il suicidio possa esserci qualcosa di più. La madre, ad esempio, ha riferito dettagli che le sembrano sospetti, come la posizione del corpo della ragazza e un biglietto d'addio destinato al fidanzato di Larimar, il cui contenuto la famiglia ritiene poco credibile. Cosentino conferma di avere acquisito il biglietto, ma precisa che per accertarne l’autenticità sarà necessario effettuare verifiche grafologiche.
Un tema delicato nelle indagini è l’ipotesi di revenge porn, ovvero la diffusione di immagini intime della ragazza. Al momento, però, non ci sarebbero prove a supporto di questa pista, ma la procura continua a indagare con attenzione. "Abbiamo ancora molte persone da sentire e un lungo lavoro di verifica da fare," spiega Cosentino, indicando che saranno analizzati i dispositivi elettronici di Larimar per cercare eventuali indizi.
Il procuratore ha lanciato un appello affinché chiunque sappia qualcosa si faccia avanti. "Mi stupirei se non ci fosse qualcuno che conosce qualche particolare importante e ancora non ce l’ha detto," dice, esortando chi ha informazioni utili a superare eventuali timori e a raccontare ciò che sa, specialmente in un contesto delicato come quello adolescenziale.
Infine, Cosentino assicura che l’indagine non si fermerà ai soli eventi recenti, ma verificherà anche il contesto scolastico di Larimar, con un focus sulle misure antibullismo adottate dal liceo frequentato dalla ragazza.