Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/11/2024 18:50:00

 Vela, il 48° Trofeo Challenge Massimo Attinà celebra la memoria di un giovane campione 

Il mare di Palermo ha fatto da teatro, il 16 e 17 novembre, al 48° Trofeo Challenge Massimo Attinà, uno degli eventi della 60ª edizione della Settimana Velica del Mediterraneo. La manifestazione, ospitata dal Club Canottieri Roggero di Lauria, ha visto vincitore nella Classe ILCA 6 Giulio Genna del Circolo Velico di Marsala, ma al centro della competizione c’era soprattutto il ricordo di Massimo Attinà, un giovane talento della vela la cui vita e i cui sogni furono tragicamente spezzati da un incidente in moto nel 1975.

Chi era Massimo Attinà
Massimo Attinà, Marsalese e proveniente da una famiglia di origini calabresi, era una promessa della vela fin dalla giovane età. Con i fratelli e in particolare con il fratello Sandro, appena un anno più piccolo, aveva iniziato a gareggiare giovanissimo, conquistando la sua prima vittoria nella categoria F Junior al Circolo Canottieri di Trapani. Le loro imprese, caratterizzate da una sintonia unica, avevano subito fatto emergere il talento cristallino di Massimo, capace di trionfare in numerose competizioni regionali e di farsi amare in tutta la comunità velica. Massimo era un ragazzo allegro, con uno spirito contagioso e un’incredibile capacità di stringere legami. Era benvoluto da tutti, dentro e fuori dall’ambiente sportivo, un vero esempio di passione per la vela e per la vita.

Ma la sua parabola fu spezzata il 30 agosto del 1975, quando un tragico incidente in moto lo portò via all’affetto della sua famiglia e dei tanti che avevano creduto nel suo futuro sportivo.

Un trofeo per non dimenticare
Dal 1976, la famiglia Attinà ha voluto mantenere viva la memoria di Massimo istituendo un trofeo che, anno dopo anno, è diventato un appuntamento imperdibile per la vela siciliana e italiana. Fino a oggi, il Trofeo Challenge Massimo Attinà è stato disputato con lo stesso spirito di amicizia e competizione che Massimo incarnava. Quest’anno, grazie all’impegno dei fratelli di Massimo, Sandro e Deborah Attinà, e alla collaborazione del Club Roggero di Lauria, la manifestazione ha trovato una nuova casa a Palermo, rinnovando ancora una volta il ricordo di un giovane che, nonostante la breve vita, ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto.


Il Trofeo Massimo Attinà si è inserito nel fitto calendario della Settimana Velica del Mediterraneo, che ha coinvolto tantissimi atleti e diverse classi veliche, a testimonianza dell’impegno del Club Roggero di Lauria nella promozione dello sport e della vela.

Durante il weekend, gli atleti si sono sfidati in cinque regate per il campo ILCA, otto per il campo Kids e sei per le categorie Windsurfer e Techno 293. Tra i trofei assegnati, oltre a quello dedicato a Massimo Attinà, si segnalano:

Il Trofeo Challenge Camillo Coco, vinto da Luca Macaluso (Classe Techno 293 Kids, CVSF);
Il Trofeo Challenge Gaspare Sarulli, vinto da Greta Alesi (Classe Techno 293, CVSF);
Il Trofeo Challenge Libero Grassi, vinto da Gianmaria Di Matteo (ILCA 4, Circolo Velico Kaukana).

Il ricordo che unisce generazioni

Il Trofeo Challenge Massimo Attinà non è solo una competizione sportiva, ma una celebrazione della memoria di un giovane che ha ispirato e continua a ispirare generazioni di velisti. La sua famiglia, con instancabile dedizione, ha saputo trasformare un dolore immenso in un messaggio di speranza, dimostrando come lo sport possa essere un ponte tra passato e futuro. Ogni anno, le vele spiegate al vento nelle acque siciliane raccontano una storia che non si vuole dimenticare: quella di un ragazzo, di un campione, e di un sogno che vive ancora oggi nel cuore di chi partecipa al Trofeo che porta il suo nome.