È stato pubblicato oggi sul sito del Ministero dell’Ambiente il parere della Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Nonostante l’esito apparentemente favorevole, il giudizio evidenzia numerose contraddizioni, lasciando aperti interrogativi sia sul progetto definitivo che sulla sua realizzazione.
La Commissione VIA, pur evitando una bocciatura esplicita, sottolinea criticità ambientali rilevanti. Nel documento si legge infatti che “non è possibile concludere che il progetto non determinerà incidenze significative” su alcune aree della Rete Natura 2000, come i Peloritani, dove la Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA) risulta negativa. Contraddittoriamente, però, altre aree ottengono un parere positivo.
Prescrizioni e monitoraggi obbligatori
La Commissione ha imposto una serie di monitoraggi e studi preliminari, da avviare prima della redazione del progetto esecutivo. Questi riguardano aspetti ambientali cruciali, come la qualità delle acque, il suolo, la fauna migratrice, i cetacei, il rumore e le emissioni. Ulteriori verifiche sono richieste su cantieri, cave, movimenti di terra, torrenti e ripascimenti. Un’attenzione particolare è dedicata alla micro-zonizzazione sismica e alle faglie attive, aspetto fondamentale in un’area ad alto rischio sismico. Anche i flussi di traffico previsti richiedono approfondimenti, nonostante le rassicurazioni della società Stretto di Messina SpA.
Le contraddizioni del parere VIA
Il WWF Italia e altre associazioni ambientaliste hanno evidenziato una chiara incongruenza nel parere della Commissione. Se il progetto fosse stato completo e adeguato, non si spiegherebbe la necessità di prescrizioni così numerose e cruciali. Tali richieste, infatti, sono propedeutiche alla valutazione stessa del progetto definitivo.
La Conferenza dei Servizi e il CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), incaricati di decidere sull’affidamento dei lavori, si troveranno a valutare un progetto ancora incompleto. Senza l’ottemperanza alle prescrizioni, non sarà possibile conoscere il costo effettivo dell’opera né garantirne la conformità alle normative, anche europee.
Il rischio, inoltre, è che il progetto esecutivo venga frammentato in fasi funzionali, rendendo ancora più complessa l’applicazione delle prescrizioni trasversali, come quelle sismiche o relative alle acque. La mancata ottemperanza potrebbe bloccare non solo i lavori, ma anche l’affidamento stesso degli appalti.
Un futuro pieno di incertezze
L’iter per l’approvazione del Ponte, lungi dall’essere concluso, si preannuncia come una fonte di potenziali contenziosi. Le prescrizioni imposte dalla Commissione VIA rischiano di trasformarsi in ostacoli insormontabili, mentre il progetto definitivo continua a rimanere avvolto da dubbi tecnici, economici e ambientali. Il WWF, assieme ad altre associazioni, ribadisce la necessità di un approccio trasparente e rigoroso: “Se servono ancora approfondimenti così rilevanti, perché è stato dato un parere favorevole? Le contraddizioni di questo processo non possono essere ignorate”.