Il Movimento Cinque Stelle si rinnova, lasciando indietro la figura di Beppe Grillo come garante. Durante la Costituente, è stata inaugurata una nuova fase che ha consolidato Giuseppe Conte come leader del partito, ormai evoluto da movimento a forza politica strutturata.
Gli iscritti hanno votato con il 63,24% per eliminare la figura del garante, ricoperta dal fondatore Grillo, che ha commentato sui social con la frase: "Da francescani a gesuiti". La decisione segna un punto di svolta, lasciando interrogativi sul futuro della componente movimentista dei Cinque Stelle, rappresentata da figure come Virginia Raggi e Danilo Toninelli, membri del collegio dei probiviri e del comitato di garanzia, organi che potrebbero essere soppressi.
Giuseppe Conte, galvanizzato, ha dichiarato: “Ci hanno buttato fuori da Palazzo Chigi perché non volevano che continuassimo a cambiare la società”. Tuttavia, come molti ex premier, sembra non aver ancora elaborato la perdita del potere, un elemento che accomuna Conte e Renzi.
Via i limiti di mandato e nuove alleanze
Il Movimento ha abolito il limite dei due mandati, con il 72% dei consensi. Conte ha dichiarato: “Sul limite dei mandati, l'indicazione è chiara. Vogliamo valorizzare esperienza e competenza. Siete stanchi di combattere ad armi impari con altre forze politiche”.
Apertura anche alle alleanze, purché basate su accordi programmatici precisi (approvati dal 92%): “Non possiamo cancellare i nostri principi. Ci collochiamo in un ampio spazio politico progressista, indipendente e pacifista, in opposizione alle forze di destra”.
Cambiamenti a nome e simbolo
Il 78,65% dei votanti ha dato il via libera a eventuali modifiche di nome e simbolo. Gli iscritti hanno anche approvato che il presidente del M5S possa ricoprire incarichi come quello di premier o ministro, purché non iscritto ad altri partiti nei dieci anni precedenti.
Conte traccia la rotta
Durante la chiusura della Costituente, Conte ha parlato di una nuova direzione: “Voi iscritti non ci avete mai abbandonato, nonostante scissioni e tradimenti. Il fuoco del Movimento è vivo. Non mi sarei aspettato che il garante entrasse a gamba tesa, ma il M5S non sarà mai una timida brezza, bensì un vento forte”.
Le voci dei parlamentari
La deputata Ida Carmina ha sottolineato: “Il cambiamento è frutto della volontà della base. Siamo un partito progressista e continueremo a combattere per giustizia sociale ed economica. Il superamento dei due mandati e la rimodulazione della figura di garanzia segnano un’evoluzione importante”.
Nuccio Di Paola, referente siciliano, e Antonio De Luca, capogruppo all’ARS, hanno espresso soddisfazione: “La partecipazione alla Costituente smentisce chi ci dava per finiti. In Sicilia, continueremo a lavorare per mandare a casa Schifani e il suo governo di chiacchiere”.
Con una rinnovata leadership e una nuova struttura organizzativa, il M5S punta ora a riaffermarsi alle urne, puntando su temi come infrastrutture, lavoro, scuola e sanità pubblica.