Dieci anni e nessun risultato. Il Comitato Pendolari Siciliani torna a denunciare il mancato arrivo dei cinque treni promessi dalla Regione Siciliana nel 2013. Nonostante l’impegno preso con un bando europeo, il trasporto ferroviario nell’isola rimane fermo su binari obsoleti e infrastrutture inadeguate.
La promessa del 2013: un bando ambizioso
“Era il 28 dicembre 2013 quando la Regione Sicilia pubblicava un avviso di gara europeo con procedura aperta per l’acquisto di cinque nuovi convogli ferroviari”, ricorda il Comitato. Il progetto, dal valore di circa 50 milioni di euro, prevedeva la “fornitura chiavi in mano di nuovi treni automotori bidirezionali, ad uno o due piani, a trazione elettrica alimentati a 3 kv cc”. I convogli, dotati di una capacità minima di 370 passeggeri, sarebbero stati destinati alle tratte Palermo Centrale-Punta Raisi, Palermo-Messina e Messina-Catania-Siracusa.
Il bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, fissava la scadenza per la presentazione delle offerte al 31 marzo 2014, con l’apertura delle buste prevista per il 9 aprile dello stesso anno. “Sembrava l’inizio di una svolta”, sottolinea il Comitato, “ma il tempo ha dimostrato che si trattava di un’illusione”.
Dieci anni di nulla
“Sono trascorsi appena 10 anni ed ancora dei 5 nuovi treni in Sicilia non vi è traccia”, denuncia il Comitato, sottolineando che quando (e se) questi convogli arriveranno, saranno già superati da un punto di vista tecnologico. Infatti, nel frattempo, in altre regioni italiane sono stati introdotti convogli di nuova generazione, come gli ETR 104/204 “Pop” e gli HTR.312/412 “Blues”, che rappresentano lo standard moderno per il trasporto ferroviario.
“La Sicilia rischia di ritrovarsi con materiale rotabile antiquato ancora prima di averlo messo sui binari”, avverte il Comitato. Un paradosso che riflette i ritardi cronici nella gestione del trasporto pubblico nell’isola.
Infrastrutture arretrate e disservizi
Il Comitato Pendolari evidenzia inoltre che il problema non è solo l’assenza di nuovi treni, ma anche un’infrastruttura ferroviaria ancora largamente inadeguata. “In molte tratte si viaggia su binari unici e non elettrificati”, una situazione che non solo limita la velocità e la frequenza dei treni, ma penalizza pesantemente i pendolari, costretti a fare i conti con tempi di percorrenza lunghi e disservizi continui.
La domanda rimane: quando i treni?
La lettera si chiude con un interrogativo che rimane senza risposta: “Quando questi treni arriveranno, saranno ancora utili per le esigenze dei cittadini siciliani? Oppure rappresenteranno l’ennesimo spreco di risorse e tempo?”.