Grave carenza di organico, condizioni igieniche precarie e un clima di tensione palpabile: è questa la fotografia scattata oggi dai sindacati di Polizia Penitenziaria dopo una visita al carcere Pietro Cerulli di Trapani.
Una delegazione composta dai segretari nazionali: Calogero Navarra (Sappe), Nicola Lauricella (Sinappe), Dario Quattrocchi (Osapp) e Gioacchino Veneziano (Uil Polizia Penitenziaria), Francesco D'Antoni (Uspp), Domenico Ballotta (Fns Cisl) e Nicola Vassallo (Fp Cgil) ha effettuato un sopralluogo all'interno dell'istituto penitenziario, documentando le criticità con foto e video.
"Abbiamo trovato una situazione disastrosa, ma un personale fieramente motivato a mantenere alto l'orgoglio di una professione difficile e complicata", dichiarano congiuntamente i sindacalisti.
La visita giunge in un momento particolarmente delicato per il carcere trapanese, ancora scosso dai recenti episodi di violenza sui detenuti, che hanno portato all'allontanamento di 44 agenti di Polizia Penitenziaria. Un vuoto di organico che, a detta dei sindacati, non è stato colmato: "Su 44 unità allontanate, ne hanno rimpiazzate solo 3 o 4, a fronte di una carenza preesistente di 80 persone", denuncia Dario Quattrocchi, segretario nazionale dell'Osapp.
Quattrocchi sottolinea, inoltre, il paradosso dell'invio di 7 agenti donne in un carcere maschile con gravi carenze di organico: "L'invio di personale femminile, pur apprezzabile, non può risolvere il problema, dato che le sezioni detentive sono maschili e richiedono la presenza di agenti uomini".
Questa situazione espone gli agenti a rischi e aggressioni, che purtroppo sono all'ordine del giorno in Sicilia e in tutta Italia. Solo in Sicilia, quest'anno si contano già più di 178 aggressioni con prognosi superiore a 5 giorni.
I sindacati chiedono interventi urgenti al Ministro della Giustizia Nordio, al Sottosegretario Delmastro e ai vertici del Dap:
"È necessario un direttore che sia presente in modo costante e non solo due volte a settimana", insistono i sindacalisti, che annunciano un incontro con il Prefetto per consegnare le foto e i video realizzati durante il sopralluogo. Il personale penitenziario si sente abbandonato dalle Istituzioni e dalla politica, che non intervengono in modo concreto per risolvere i problemi del carcere.
Un quadro, dunque, preoccupante della situazione del carcere di Trapani, dove le carenze strutturali, la mancanza di personale e la tensione diffusa creano un ambiente difficile e pericoloso sia per i detenuti che per gli agenti.