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05/12/2024 06:00:00

"A Parigi, costretta a trascinarmi su ogni gradino": La giustizia negata di Angela Grignano

Angela Grignano, la giovane trapanese sopravvissuta all’esplosione di Parigi del 2019, continua a vivere un’odissea. Nonostante le ferite fisiche e psicologiche, Angela non si è arresa, tornando a Trapani e impegnandosi anche in politica come consigliere comunale. Ma a cinque anni di distanza dall'evento che le ha cambiato la vita, la giustizia sembra essersi fermata al piano terra, come un ascensore bloccato.

Angela, come altre vittime, attende ancora un risarcimento dalle autorità francesi. Un'attesa snervante che si aggiunge al dolore fisico, acuito da un recente intervento chirurgico alla gamba, mai completamente guarita dopo dieci operazioni.

E come se non bastasse, Angela deve affrontare un'altra battaglia quotidiana: quella per l'accessibilità. Costretta a trascinarsi su per le scale, Angela vive una condizione umiliante e faticosa, simbolo di una città, Parigi, che si mostra inaccessibile e indifferente alle esigenze dei più fragili. Dopo l’ultimo intervento chirurgico alla gamba, torna in un appartamento all’ottavo piano di un palazzo parigino, ma l’ascensore si ferma al settimo. Il resto del tragitto lo percorre trascinandosi un gradino alla volta, seduta. “Non è dignitoso, è una situazione che mi toglie forza e speranza” ha raccontato Angela, ancora in attesa di un risarcimento per i danni subiti.

Le istituzioni e la richiesta di aiuto

La presidente dell’Associazione delle Vittime dell’Esplosione ha scritto una mail alle autorità francesi, allegando un video delle difficoltà di Angela. “Non possiamo accettare che una persona in queste condizioni sia costretta a convivere con barriere così insormontabili. Abbiamo bisogno di una soluzione immediata”, si legge nel messaggio indirizzato ai servizi sociali del Comune. Nonostante le richieste, la situazione rimane invariata.

Il dramma degli ascensori a Parigi

La vicenda di Angela si inserisce in un contesto più ampio: quello della manutenzione inadeguata degli ascensori nella capitale francese. Le statistiche mostrano che molti palazzi hanno impianti non funzionanti o che necessitano di lunghi lavori di riparazione. “A volte i tempi si dilatano senza giustificazioni, lasciando anziani e disabili intrappolati nelle loro case”, denuncia il deputato Bastien Lachaud, che ha incontrato Angela per ascoltare la sua storia.

Nel suo intervento in Parlamento,il deputato Bastien Bashaud ha affermato: "I guasti agli ascensori, sono uno scandalo nazionale. Ogni anno, 1,5 milioni di interruzioni fanno sprofondare famiglie, anziani e persone con disabilità in situazioni invivibili. Le scadenze della consegna ei lavori sono a tempo indeterminato: fino a 5 mesi in alcuni casi. Il mercato è vincolato da poche società: OTIS, KONE, Schindler. Ognuna detta le proprie leggi di mercato, con scadenze gonfiate da delocalizzazioni e mancanza di tecnici qualificati. In tema di responsabilità, la maggior parte sono ignorate: proprietari e aziende abbandonano inquilini, nonostante costi e affitti sempre più alti. La Senna-Saint-Denis è in prima linea: case popolari in disordine, parco ascensori oltre 40 anni e residenti trattati "come cani". Nella mia circoscrizione di Aubervilliers e Pantin, molti inquilini vivono regolarmente un incubo
È urgente agire! Abbiamo bisogno di una regolamentazione più rigorosa degli ascensori. Riparazioni più veloci, risarcimenti e aiuti alla mobilità degli inquilini. Per non dimenticare manutenzione e ammodernamento del parco.
Il diritto ad un alloggio dignitoso deve tornare ad essere una priorità nazionale. Per quanto ancora la periferia dovrà sopportare questa ingiustizia?
"

Il dramma degli ascensori a Parigi

L'ascensore del palazzo di Angela si ferma al settimo piano, quando arriva! Riparato sabato 30 novembre, lunedì 2 dicembre era già guasto. Un caso non isolato, purtroppo. La capitale francese si trova a dover affrontare una situazione critica: solo il 36% degli ascensori pubblici è attualmente operativo. Questo dato rappresenta un serio problema:su 25 ascensori pubblici a Parigi, solo 9 funzionano.

Il Comune, guidato da Lamia El Aaraje, vicesindaco responsabile dell'accessibilità universale, e Jérôme Coumet, sindaco del XIII arrondissement, ha puntato il dito contro i fornitori OTIS e Schindler, accusati di ritardi e inefficienze nella manutenzione.

I guasti agli ascensori non sono solo un problema tecnico, ma una questione che impatta la vita quotidiana di molti cittadini, limitando la loro autonomia e mobilità. "Ogni ascensore rotto significa una persona che non può spostarsi", ha sottolineato El Aaraje. La situazione ha portato all'imposizione di sanzioni, con penali di 40.000 euro a carico di OTIS nel 2023. Tuttavia, nonostante l'intensificazione dei dialoghi con i fornitori, le promesse di miglioramenti sembrano lontane.

A peggiorare il quadro, emergono casi emblematici come quello di Noisy-le-Sec, dove un edificio di 18 piani è rimasto senza ascensori per mesi. Questa condizione paralizza intere famiglie, obbligandole a vivere praticamente recluse. Tra i residenti, Khira, incinta e vicina al parto, denuncia l'impossibilità di affrontare 18 piani di scale. Anche chi ha problemi di salute è intrappolato in una situazione insostenibile.

Nonostante le promesse del locatore di intervenire, il supporto fornito – un agente disponibile solo per alcune ore al giorno per aiutare i residenti a trasportare oggetti – risulta insufficiente. "Non possiamo adattarci ai suoi orari", si lamenta una residente del sedicesimo piano. Questi episodi riflettono una crisi strutturale nella gestione delle infrastrutture pubbliche, che lascia cittadini vulnerabili senza risposte concrete.

La superficialità del Governo francese nei confronti dei traumi di Angela Grignano

Dopo aver rischiato la vita a causa di una fuga di gas che ha devastato il suo corpo e cambiato per sempre la sua esistenza, Angela si è vista offrire come primo alloggio proprio un appartamento dotato di una cucina a gas. Una scelta che, oltre a essere paradossale, ignora totalmente le cicatrici emotive lasciate dalla tragedia. La paura legata al gas è ormai un elemento insuperabile nella sua vita quotidiana, eppure nessuno sembra aver tenuto conto di questo aspetto cruciale.

Come se non bastasse, il successivo alloggio proposto si trovava nella stessa via dello scoppio, un luogo intriso di ricordi traumatici che Angela cerca ogni giorno di lasciarsi alle spalle. Tornare a vivere nello stesso quartiere sarebbe stato come rivivere costantemente quel tragico momento, un carico psicologico che nessuna vittima dovrebbe sopportare.

Queste decisioni, lontane dall'essere gesti di aiuto e sostegno, appaiono come un segnale di superficialità e disconnessione da parte delle autorità francesi. Dimostrano una mancanza di empatia verso chi, come Angela, porta i segni indelebili di un evento tanto drammatico. Ogni scelta sembra ignorare il valore della dignità umana e della sensibilità necessaria per supportare chi è sopravvissuto a una tragedia di tale portata.

Angela Grignano non è solo una vittima dell’esplosione: è una donna che lotta per avere giustizia e una vita normale, ma si trova spesso intrappolata in una rete di indifferenza istituzionale che aggiunge ulteriore peso al suo percorso già difficile. Un esempio di come, troppo spesso, il trauma delle vittime venga trattato con una leggerezza inaccettabile.

Un appello per la dignità

In molti, inclusi colleghi consiglieri comunali a Trapani, hanno espresso solidarietà. “Dobbiamo unirci per sostenere Angela" ha dichiarato Tore Fileccia. Intanto, Angela continua a combattere per ottenere giustizia e dignità: una battaglia che non dovrebbe mai spettare a una vittima già provata dal dolore.