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13/12/2024 08:42:00

"Ha coperto un prete pedofilo". Indagato un vescovo in Sicilia

Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, è ufficialmente indagato dalla procura di Enna per falsa testimonianza, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato alla condanna del prete Giuseppe Rugolo a 4 anni e 6 mesi di reclusione per tentata violenza sessuale. Assieme a lui è indagato monsignor Vincenzo Murgano, vicario giudiziale della diocesi, accusato dello stesso reato. La notifica della chiusura delle indagini, firmata nei giorni scorsi dai pubblici ministeri, segna un nuovo capitolo in una vicenda che ha scosso la comunità cattolica siciliana.

 Le indagini si concentrano sul ruolo che Gisana avrebbe avuto nel “coprire” le azioni di Rugolo. Secondo le motivazioni della sentenza di condanna di marzo scorso, il vescovo avrebbe «omesso qualsivoglia iniziativa a tutela dei minori, facilitando l’attività predatoria di un prelato già oggetto di segnalazione». In particolare, emerge un’intercettazione in cui lo stesso Gisana ammette: «Il problema è anche mio, perché io ho insabbiato questa storia. Pazienza, vedremo come poterne uscire».

Il tribunale di Enna ha dichiarato la Curia di Piazza Armerina “responsabile civile”, stabilendo che dovrà risarcire il giovane vittima di Rugolo. La denuncia della vittima risale al 2020, 12 anni dopo le violenze subite quando Rugolo era ancora seminarista. Secondo il racconto della parte offesa, assistita dall’avvocata Eleanna Parasiliti, Gisana sarebbe stato informato nel 2018, ma non avrebbe preso misure decisive per fermare Rugolo.

Agli atti dell’inchiesta figura anche un’offerta di 25.000 euro che il vescovo avrebbe prelevato dalle casse della Caritas come “borsa di studio” per la vittima. La famiglia rifiutò, chiedendo che la causale fosse indicata come “risarcimento danni”, spingendo la Curia a ritirare l’offerta. La difesa del vescovo, affidata all’avvocato Gabriele Cantaro, ha negato l’accusa, definendo la presunta offerta e l’intercettazione sull’insabbiamento come «fatti decontestualizzati».