La Procura antimafia di Palermo ha richiesto una condanna a otto anni di reclusione per Martina Gentile, figlia della maestra di Campobello di Mazara Laura Bonafede, già condannata per associazione mafiosa e ritenuta una figura chiave nella latitanza di Matteo Messina Denaro. La giovane, figlia dell’ergastolano Salvatore Gentile, è accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.
Nell'udienza di ieri, dinanzi al gip del Tribunale di Palermo, il pm Gianluca De Leo ha ricostruito le tappe principali dell’indagine. Martina Gentile avrebbe fatto parte del ristretto gruppo di fiancheggiatori che hanno aiutato Messina Denaro durante la sua latitanza. Secondo la Procura, avrebbe agito come "postina" dei pizzini del boss, nascondendoli persino nel passeggino della figlia appena nata.
Un ruolo cruciale nella rete mafiosa
Per gli inquirenti, Martina Gentile sarebbe stata uno degli ingranaggi fondamentali del sistema di comunicazione di Messina Denaro. Il boss stesso l’aveva soprannominata in codice "Tan" e non aveva risparmiato elogi nei suoi confronti. La Procura sottolinea che la giovane donna era profondamente inserita nella subcultura mafiosa, come dimostrato da un necrologio in cui, in memoria del nonno Leonardo Bonafede, scriveva: "Onorata di appartenerti", frase che secondo gli investigatori era indirettamente indirizzata a Messina Denaro.
Gentile avrebbe inoltre mantenuto contatti con Lorena Lanceri, soprannominata "la vivandiera", moglie di Emanuele Bonafede, entrambi già condannati per mafia e considerati figure strategiche nella rete di supporto al boss.
Dichiarazioni e conseguenze personali
Martina Gentile, arrestata nel dicembre dello scorso anno e attualmente ai domiciliari, ha scelto di non rispondere alle domande dei magistrati, limitandosi a una dichiarazione spontanea: "Da bambina gli ho voluto bene. Ma ora ho capito di aver sbagliato".
Nonostante ciò, le implicazioni del suo coinvolgimento sono profonde. Su richiesta della Procura dei minori, le è stata momentaneamente sospesa la responsabilità genitoriale sulla figlioletta. I giudici temono che Gentile possa trasmettere alla bambina i valori della subcultura mafiosa.
Tra i regali ricevuti da Messina Denaro, spicca una collana Bulgari, ulteriore segno della stretta relazione tra la giovane e il capo di Cosa Nostra.
La decisione del gip è attesa nelle prossime settimane.