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17/01/2025 06:37:00

La vittima, l'arma, il ritrovamento: cosa sappiamo dell'omicidio ad Erice

16,00 -   Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Liborio Como, il pizzaiolo di 53 anni ucciso ieri sera a Casa Santa Erice, nel quartiere di San Giuliano. Il presunto assassino è Carmelo Alogna, 38 anni, pregiudicato trapanese, che si è costituito all’alba di questa mattina dichiarando di non ricordare nulla perché ubriaco al momento del delitto.

La dinamica dell’omicidio

Il delitto si è consumato davanti a un garage in via Urbino, poco distante dal locale “A Putia”, dove i due cugini avevano trascorso la serata. Secondo le prime ricostruzioni, la serata è degenerata in una lite, probabilmente per questioni familiari legate agli alloggi popolari. Durante il diverbio, Alogna avrebbe colpito Como con un’arma appuntita, forse un cacciavite, sferrando un colpo al costato e due al capo. Dopo l’aggressione, Como si è accasciato sul marciapiede e per lui non c’è stato nulla da fare.

L'indagine e le prove

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Trapani, stanno cercando di chiarire ulteriormente la dinamica e il movente dell’omicidio. Gli investigatori hanno già acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero fornire dettagli utili a ricostruire i momenti immediatamente precedenti e successivi all’aggressione. L’arma del delitto, presumibilmente un cacciavite, non è stata ancora ritrovata.

La confessione

Alogna si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine dichiarando di non ricordare nulla di quanto accaduto a causa dello stato di ebbrezza in cui si trovava. Tuttavia, le sue affermazioni saranno sottoposte a verifica. Gli inquirenti stanno anche ascoltando testimoni, tra cui familiari e conoscenti, per ricostruire i rapporti tra la vittima e l’assassino.

13,00 -  Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Liborio Como, avvenuto nella serata del 16 gennaio a San Giuliano, nel territorio di Erice Casa Santa. Come già riportato su Tp24, il presunto responsabile, un trapanese le cui iniziali sono R.A., si è costituito spontaneamente all’alba, dichiarando di non ricordare nulla di quanto accaduto perché in stato di ebbrezza al momento del delitto. Il contesto e le indagini

L’omicidio si è consumato all’interno di un garage in via Urbino, nei pressi del locale conosciuto come “A Putia”. Secondo quanto ricostruito finora, tra la vittima e il presunto assassino sarebbe scoppiato un alterco che, in circostanze ancora poco chiare, sarebbe degenerato fino all’omicidio. Como è stato colpito con un’arma appuntita, forse uno stiletto, riportando ferite letali al petto e al capo.

Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Trapani, sono ancora in corso per accertare con precisione le dinamiche e il movente. Al momento, l’unica certezza è che tra i due uomini c’è stato un litigio, ma resta ancora da chiarire quale sia stato il motivo scatenante. Gli investigatori stanno ascoltando familiari e conoscenti sia della vittima che del presunto omicida, cercando di ricostruire i rapporti tra i due e i possibili conflitti pregressi.

La confessione e lo stato di ebbrezza

R.A., che si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine, avrebbe dichiarato di non ricordare nulla di quanto accaduto. Secondo le sue stesse parole, l’alcol consumato nella serata gli avrebbe offuscato la memoria, lasciandolo senza ricordi precisi dell’accaduto. Questa affermazione, però, non cancella le sue responsabilità e sarà oggetto di approfondimenti da parte degli inquirenti.

Una comunità sconvolta

L’omicidio ha lasciato sotto shock il quartiere di San Giuliano, già teatro di tensioni sociali e problemi di sicurezza. Gli abitanti della zona hanno assistito impotenti all’arrivo delle forze dell’ordine e del medico legale, che hanno constatato il decesso di Como sul luogo del delitto.

I prossimi passi

Mentre continuano gli accertamenti sul movente e sulle condizioni psicologiche e fisiche di R.A. al momento dell’omicidio, la vicenda resta avvolta in un alone di mistero. Gli inquirenti stanno esaminando tutti gli elementi a disposizione per far luce su questo tragico episodio, che ha scosso profondamente la comunità locale.

09,00-   È arrivata una svolta importante nell'indagine sull'omicidio di Liborio Como, avvenuto ieri sera a San Giuliano, nel territorio di Erice Casa Santa. Questa mattina all'alba, secondo quanto appreso da fonti di Tp24, un uomo si è costituito e ha confessato di essere l'autore del delitto.

Si tratta di un trapanese, le cui iniziali sono C.A.. Al momento non sono noti i dettagli che avrebbero portato al gesto, né il movente che potrebbe aver scatenato l'omicidio. Gli investigatori stanno continuando ad approfondire la vicenda per chiarire ogni aspetto della dinamica e delle circostanze.

Ricordiamo che Liborio Como, 52 anni, è stato ucciso a coltellate in un garage di via Urbino, nei pressi di un locale noto come "A putia". La vittima è stata colpita al petto e al capo con un'arma appuntita, probabilmente uno stiletto. Subito dopo il ritrovamento del corpo, la polizia aveva avviato un'indagine ascoltando familiari e abitanti della zona.

Ulteriori aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore, mentre la confessione del presunto autore apre nuovi scenari investigativi.

07,00 -  Un delitto ha sconvolto il popolare rione San Giuliano, nel territorio di Erice Casa Santa, ieri sera. La vittima è Liborio Como, manovale di 52 anni, senza precedenti penali, ucciso a coltellate all’interno di un garage in via Urbino, vicino a un locale noto come “A putia”, al culmine di una violenta lite. Siamo nel cuore del quartiere di San Giuliano, ed anche al centro della rete del traffico di droga che domina la zona.

La dinamica del delitto

Le forze dell'ordine sono state avvisate da una telefonata. Secondo una prima ricognizione effettuata dal medico legale e dagli investigatori della Squadra Mobile, l’uomo è stato colpito con un’arma appuntita, probabilmente uno stiletto. Como presentava una ferita al petto e un’altra al capo, risultate fatali.

Le indagini in corso

Sul luogo del delitto, accertamenti e rilievi sono andati avanti fino a tarda sera, mentre un capannello di persone si è radunato attorno al garage. Gli agenti della Squadra Mobile hanno ascoltato familiari e abitanti della zona nel tentativo di ricostruire il movente, che al momento resta sconosciuto. Si segue la possibile pista di alcuni dissidi familiari o sentimentali, ma non si trascurano neanche possibili contesti legati alla criminalità organizzata della zona e al traffico di droga. 

Il contesto

Il rione San Giuliano è rimasto sotto shock per il tragico episodio. Como era molto noto, anche perché faceva pure il pizzaiolo. Le autorità continuano a mantenere il massimo riserbo sull’indagine, con l’obiettivo di fare luce su una vicenda ancora piena di interrogativi.

Gli investigatori lavorano per individuare possibili piste, ascoltando testimoni e analizzando ogni dettaglio utile a risolvere il caso. Restano da chiarire le circostanze che hanno portato a questo gesto estremo e i motivi che potrebbero aver scatenato l’aggressione mortale.

Seguiranno aggiornamenti sul caso nelle prossime ore.