Non ci sono i farmaci per la chemioterapia. E così la cura viene sospesa.
E' l'incredibile storia che racconta una donna di Trapani, paziente oncologica, che deve effettuare la chemioterapia. Ma il giorno prima le fanno sapere che il farmaco non c'è, non si trova neanche in altri ospedali. Deve quindi sospendere la sua cura contro un male che ha già combattuto in passato. Ecco la lettera della paziente, con tutta l'amarezza di una donna che non solo deve affrontare una brutta malattia ma subisce anche le inefficienze della sanità regionale.
Gentile Direttore di “TP 24”
sono un Signora residente a Trapani e desidero con la presente portarLa a conoscenza di una spiacevolissima vicissitudine di carattere sanitario nazionale che - ahime! - in questi ultimi giorni sto vivendo con profondi sentimenti di angoscia che la stessa sta determinando sulla mia persona.
Dal 2011 “combatto” contro il “male del secolo” ovvero il maledetto tumore alla mammella e, purtroppo per me, a causa di ulteriori proliferazione del male, lo stesso è avvento per il 2015 con la mammella sinistra e, nel 2022, con il “ritorno” alla mammella destra che - nell'esasperazione totale - mi ha fatto determinare l'asportazione dei due seni con operazione di mastectomia totale.
Mio malgrado a fine anno 2024 il male si ripresenta con micro lesioni metastatiche al fegato e tra altre mille vicissitudini facilmente comprensibili - che non sto qui ad elencare - inizio in data 09.12.2024 - “nuovamente” per la terza volta - presso la Casa di Villa dei Gerani a Trapani - un piano terapeutico che prevede 4 cicli di chemioterapia intrasfusionale con cadenza di somministrazione del farmaco di 20 giorni previo accertamento dei valori ematici da effettuarsi qualche giorno prima del successivo ciclo di chemioterapia.
Il 30 Dicembre - dopo aver effettuato qualche giorno prima il controllo ematico - vengo sottoposta alla 2° somministrazione del farmaco e - alla fine del ciclo terapico - dimessa dalla struttura ospedaliera con programmati per il giorno 18 Gennaio 2025 i controlli ematici e per il giorno 20 Gennaio il 3° (penultimo) ciclo di chemioterapia.
Ahimè! - però - al peggio non c’è mai fine! Infatti il 17 Gennaio vengo contattata dalla struttura ospedaliera e - con immani sentimenti di sconforto ed incredulità - apprendo di non poter eseguire le analisi ematiche di routine fissate per l’indomani in quanto il farmaco chemioterapico al quale dovrò sottopormi (per la terza volta) non è reperibile e bisognava attendere l'approvvigionamento del farmaco chemioterapico.
Oggi 23 Gennaio 2025 apprendo sempre dalla struttura ospedaliera che malgrado le ricerche presso gli ospedali di Trapani, Castelvetrano ed addirittura di Palermo, il farmaco chemioterapico non è ancora reperibile!
Ora! - da Cittadina Italiana - mi chiedo - e chiedo tramite la Sua testata - ai Responsabili della Sanità Nazionale e Locale - se sia mai possibile che un paziente oncologico - come me e come tanti - per la quale è stato attivato un piano terapeutico oncologico che prevede 4 cicli di chemioterapia intrafusionale si debba sentire dire alla terza seduta (la penultima) che il farmaco chemioterapico e’ irreperibile mettendo così seriamente a rischio il buon esito della stessa cura a discapito soprattutto della vita delle persone malate! E se non sia corretto e giusto invece che ci sia un costante approvvigionamento di questi farmaci ovvero che ci si adoperi anzitempo all’approvvigionamento degli stessi in considerazione dei predisposti piani terapeutici .
Grazie per l’attenzione prestata!