Torna a riunirsi oggi l’assemblea regionale del PD siciliano, si cercherà di mettere ordine in quelli che sono stati gli strappi delle ultime settimane.
Due le aree che si contrappongono, da una parte chi chiede che le regole del congresso stabiliscano che potranno votare solo i tesserati, area che fa capo all’attuale segretario regionale Anthony Barbagallo, dall’altra parte l’area, che ha raccolto quasi 1300 firme, che invece chiede le primarie aperte.
Igor Taruffi da Roma, prima di presiedere l’assemblea di oggi, lancia un monito: “Si torni a fare politica”. Non gradiscono al Nazareno tutta la baruffa nata in Sicilia, con continui botta e risposta arrivati nelle redazioni dei giornali. Un continuo strappo.
Al via le regole
Oggi, dicono dal partito, comunque si voteranno le regole del congresso.
Taruffi vorrebbe volare alto, costruire temi su cui fare opposizione, quindi costruire una alternativa al governo presieduto da Renato Schifani.
I dirigenti siciliani si stanno rinfacciando di tutto, uno scontro perenne, discutono anche delle virgole.
Nonostante le lotte intestine si dovrebbe procedere all’approvazione delle regole, che consegneranno al partito l’avvio della fase congressuale regionale, provinciale e di circolo.
Le posizioni
Giovanni Burtone, deputato regionale dem, ha organizzato a Catania l’incontro “Primarie, carta d’identità del Pd”, insieme a lui altri esponenti del partito, la battaglia che portano avanti è quella delle primarie aperte.
Nella petizione lanciata online per la raccolta delle firme si legge: "Al segretario regionale uscente contestiamo la volontà di cancellare le primarie dallo statuto adottato nel 2009. Una scelta incomprensibile e assolutamente non coerente con quanto si registra a livello nazionale. Senza le primarie la segreteria nazionale Elly Schlein non avrebbe vinto il congresso. Il meccanismo del solo tesseramento non è adeguato e appare alquanto obsoleto rispetto a ciò che si muove nella società, per questo chiediamo che rimangano le primarie nello statuto regionale".
Diversa la posizione di Dario Safina, parlamentare regionale, niente primarie e voto ai tesserati, è solo così-ha detto-che si torna a dare valore all’attivismo e ai tesserati, oltre che a costruire classe dirigente.
Il partito nazionale
Nonostante le tante firme raccolte pare che la commissione di garanzia nazionale del partito avrebbe approvato la proposta del segretario uscente, Barbagallo.
Questo significa che solo gli iscritti, entro il 31 dicembre 2024, potranno votare ai congressi.