La gestione del demanio marittimo in Sicilia continua a sollevare polemiche. Le deputate regionali del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi e Stefania Campo, hanno espresso forti critiche verso la normativa regionale relativa ai Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), illustrata recentemente dall’assessore Giusi Savarino durante un’assemblea con i sindaci dei comuni costieri.
«Il Governo naviga a vista»
Secondo le parlamentari pentastellate, la normativa regionale rispecchia la confusione generata dalla riforma nazionale, che non ha risolto le problematiche legate alle concessioni balneari, né per i gestori attuali né per i potenziali investitori. Ciminnisi ha dichiarato: «Abbiamo proposto una norma per introdurre linee guida chiare e un bando tipo per le aree concedibili, ma la maggioranza di centrodestra ha preferito ignorare queste soluzioni, lasciando i concessionari in un limbo di incertezza».
Concessionari e investitori in difficoltà
La situazione è particolarmente delicata per i concessionari balneari esistenti, che si trovano a operare in un quadro normativo incerto. L’on. Campo ha evidenziato: «La norma attuale non risponde alle esigenze dei concessionari uscenti, ignorando i termini di scadenza delle concessioni – previsti tra il 2027 e il 2033 – e lasciando aperte questioni cruciali come gli indennizzi e le priorità sui bandi. Tutto viene rinviato a un decreto nazionale, in un silenzio imbarazzante da parte della Regione.»
Le proteste degli imprenditori balneari
Mercoledì scorso, Ciminnisi e Campo hanno incontrato una delegazione di imprenditori balneari che protestavano davanti a Palazzo dei Normanni a Palermo contro l’inefficace azione politica della Regione. Gli imprenditori denunciano l’assenza di certezze per il futuro, che scoraggia gli investimenti sul territorio.
Critiche sulla gestione delle aree libere
Un altro nodo cruciale riguarda le aree demaniali libere, per le quali i Comuni già in regola con la pianificazione potrebbero emettere bandi. Tuttavia, l’attuale normativa non chiarisce modalità e limiti per consentire l’immediata concessione di queste aree. Secondo le deputate M5S, questa mancanza di chiarezza rappresenta un’occasione sprecata per il rilancio dell’economia costiera siciliana.
«Senza bussola»
Le due deputate hanno concluso con un giudizio severo sull’operato della Regione: «Questa normativa castra le legittime aspettative degli imprenditori balneari e non valorizza la risorsa mare, che dovrebbe essere un volano per il turismo e l’economia dell’Isola. Siamo senza bussola, un disastro annunciato su tutta la linea.» In attesa di risposte concrete da parte del governo regionale e nazionale, la situazione resta in stallo, con pesanti ripercussioni su uno dei settori chiave dell’economia siciliana.